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Assegno unico: migliorerà la vita delle famiglie

Gennaio 2022

Il 2022 sarà un anno a misura di famiglia oppure si parlerà di questo provvedimento per evidenziarne quello che non funziona? Come per tutti i grandi cambiamenti è necessario un po’ di tempo per abituarci e per prendere confidenza con uno strumento nuovo. Sicuramente sarà un anno in cui la parola “assegno unico” si sentirà spesso.

 

Il coraggio di cambiare ci porta anche ad avere pazienza perché chiede di fare i conti con la complessità, lo sappiamo bene noi famiglie che tutti i giorni abbiamo a che fare con le difficoltà nella gestione quotidiana di emergenze e imprevisti.

Con il primo gennaio è iniziata l’era dell’assegno unico: un risultato importante. L’assegno unico è finalmente il primo passo per dotare l’Italia di politiche familiari. Porterà con sé grandi cambiamenti. Il primo anno non sarà facilissimo per tutti, sarà necessario un rodaggio ma finalmente abbiamo le fondamenta su cui costruire una politica seria per la famiglia, abbandonando la modalità di procedere a colpi di bonus che, cambiando il governo, venivano a decadere o cambiare a seconda della sensibilità del politico del momento.

Ora l’assegno dà una struttura alle politiche familiari del nostro Paese. L’aspetto positivo dell’assegno unico è che andrà a dare una risposta alle famiglie, soprattutto giovani, più di due milioni, che finalmente avranno un assegno dedicato a loro per ogni figlio che avranno.

Si tratta sicuramente di un miglioramento anche se da solo non sarà sufficiente per rilanciare la natalità. E’ un primo passo nella giusta direzione. Per raggiungere il grande obiettivo dell’aumento demografico è necessaria una riforma fiscale che tenga conto della composizione familiare, e un piano shock per la ripartenza che potrebbe trovare spazio attraverso i fondi del Pnrr.

I tempi della natalità sono tempi lunghi, non si arriverà mai alla situazione di alcuni decenni fa, ma si potrà evitare il default del sistema pensionistico e del sistema sanitario.

Segnalo a questo proposito l’ultimo libro del Prof. Alessandro Rosina “Crisi demografica, politiche per un paese che ha smesso di crescere”.

Il Forum delle Associazioni Familiari ha chiesto al governo di mantenere dal primo gennaio fino a marzo l’Assegno Temporaneo figli minori (che era stato adottato in attesa dell’attuazione dell’assegno unico) per non mettere in difficoltà le famiglie, che spesso hanno bisogno degli assegni familiari per sostenere delle spese mensili, come l’affitto e le utenze domestiche. L’idea era quella di partire in maniera soft senza interruzione nelle erogazioni.

 

In Italia, rispetto ad altri paesi europei, si pensa di più ai singoli che a considerare l’intera famiglia. Nella tassazione, anche per quanto riguarda la nuova Irpef, non si tiene conto dei carichi familiari: se in una casa vivi da solo, in due, in tre, in sette è la stessa cosa, perché vengono tassati i redditi senza tener conto della composizione delle famiglie. Nello specifico, la nuova Irpef porterà vantaggi nella misura in cui nelle famiglie ci sono dei lavoratori, ma non in quanto famiglie. Considerare il Paese una somma di individui, senza considerare le famiglie, in realtà non aiuta l’Italia. Dunque quella dell’Irpef non è una manovra che farà ripartire le nascite o che risolverà i problemi delle famiglie italiane.

Si poteva osare maggiormente: è una manovra che mostra come la somma degli interessi particolari non fa il bene comune, che invece è un’idea di Paese.

 

Dal primo giorno dell’anno sono iniziate le richieste dell’assegno unico, che andrà a sostituire il premio alla nascita (bonus mamma domani), l’assegno di natalità (bonus bebè), gli assegni per nucleo familiare e le detrazioni per i figli a carico al di sotto dei 21 anni. Chi maturerà il diritto all’assegno di natalità entro il 31 gennaio 2022 continuerà a percepirlo fino alla data di scadenza della prestazione nel 2022. Rimarrà invece vigente il bonus nido. Detrazioni e assegni familiari non saranno più presenti sui cedolini di stipendio dei lavoratori dipendenti e di pensione dal mese di marzo. 

 

E’ consigliabile presentare la domanda con il supporto di un Patronato allegando anche l’Isee aggiornato così da completare la richiesta con un unico accesso agli sportelli. Per le domande presentate a gennaio e febbraio i pagamenti cominceranno ad essere erogati dal 15 al 21 marzo. Per le domande presentate successivamente il pagamento verrà effettuato alla fine del mese successivo a quello di presentazione della domanda. Per chi presenta la domanda entro giugno 2022 i pagamenti avranno sempre decorrenza per le mensilità arretrate dal mese di marzo.

 

La domanda per ottenere l’assegno unico dovrà essere presentata una sola volta per ogni anno e avrà validità dal primo marzo fino al mese di febbraio dell’anno successivo. Coloro che hanno richiesto l’assegno temporaneo (entro il 30 novembre u.s.) vedranno il relativo accredito fino al mese di febbraio e dal mese di marzo quello per l’assegno unico per il quale devono fare una richiesta specifica. Quanti hanno diritto al Reddito di cittadinanza riceveranno l’assegno unico in automatico. 

L’introduzione dell’assegno unico riguarda 7,5 milioni di famiglie per un totale di oltre 11 milioni di ragazzi under 21, ragazzi che saranno il futuro del nostro paese e ai quali vogliamo consegnare un paese migliore.

 

Serena Frangi, presidente Forum delle Associazioni Familiari della provincia di Como