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Casa Noemi, centro di pace e di accoglienza

Maggio 2023

Venerdì 12 maggio, a poche ore dal funerale del nostro carissimo amico Pierangelo Torricelli del circolo Acli di Arosio, ma anche consigliere provinciale e regionale, si è tenuta ad Arosio l’inaugurazione di Casa Noemi ed è stato letto questo testo, preparato a quattro mani da Pierangelo Torricelli insieme a Piergiorgio Pozzi presidente Acli zona di Cantù. Ci sembra significativo condividere attraverso Laboratorio sociale quello che per noi è uno dei suoi ultimi pensieri, per un progetto che aveva nel cuore, per la sua comunità, per le Acli e per la Caritas, per realizzare ancora una volta opere di bene promuovendo la pace e l’accoglienza.

 

L’inaugurazione di Casa Noemi è avvenuta alla presenza dell’Arcivescovo Delpini della diocesi di Milano, del Sindaco di Arosio Alessandra Pozzoli, del Decano Cantù-Mariano Don Luigi Redaelli, del Parroco di Arosio Don Paolo Baruffini, insieme al Presidente del Centro d'Ascolto di Cantù, Umberto Ballabio, al Presidente del Circolo Acli di Arosio Napolitano Michele, con il referente Acli Casa Noemi Piergiorgio Pozzi,  la presidente Acli Como Marina Consonno e il Presidente Caritas parrocchiale Giuseppe Bonfanti

 

Per meglio ripercorrere la storia di questa casa di accoglienza dobbiamo distinguere tre distinti periodi caratterizzati rispettivamente da:

  • comunità degli obiettori;
  • gestione del piano terra Acli Caritas;
  • prospettive future.

 

Primo periodo: l’esperienza Obiettori

Si parte nel 1984 con pochissimi obiettori (allora la durata del servizio era di 18 mesi rispetto ai 12 del servizio militare) presso la casa Valtorta (una casa in Arosio) con interventi di carattere sporadico e senza condivisione di vita tra gli operatori stessi. L’idea di costituire una forma comunitaria venne a Don Emiliano Pirola e a Pierangelo Torricelli, sentendo alcune esperienze in Caritas a Milano. 

Dal 1994 la comunità degli obiettori si trasferisce presso l’attuale casa in via Oberdan 15 e finalmente il 30 luglio 1997 viene firmato l’atto di vendita dell’appartamento tra il proprietario dell’immobile e il presidente del Centro di Ascolto Attilio Casnati. Non è stato un percorso facile ma si dice che le difficoltà rafforzino il carattere!

Si sono dovuti affrontare difficoltà all’interno della Comunità: le continue modifiche delle leggi in materia di servizio civile, l’esuberanza dei giovani che la frequentavano, il continuo andirivieni degli obiettori che faceva sempre ripartire da zero la discussione sul senso dell’obiezione di coscienza e della Comunità.

Nella “Comunità decanale obiettori Shadi” (il nome è legato ad un giovane libanese che era stato ospite dei primi obiettori) si sono avvicendati circa 130 giovani sempre assistiti dalla Caritas decanale e dagli aclisti di Arosio coordinati da Pierangelo Torricelli.

Non sono mancate difficoltà anche sul versante esterno: l’acquisto della casa non è stato semplice perché si dovevano raccogliere nel giro di qualche mese ben 320 milioni di vecchie lire e si partiva da zero lire. Però, con l’intervento di Don Emiliano e di Elda Arnaboldi (allora responsabile della Caritas Decanale), di frequenti viaggi e telefonate in Caritas Ambrosiana, di innumerevoli discussioni, anche molto animate, al Centro di Ascolto, alla fine luglio del 1997 sono stati raccolti ben 280 milioni (ultimo prezzo pattuito con la proprietà) e la casa è stata acquistata. La titolarità della nuova proprietà è stata data al Centro di Ascolto che aveva una struttura giuridica adeguata ed era collegata in modo strettissimo alla Caritas Decanale e Ambrosiana.

Va ricordato che la Caritas Decanale si era impegnata a rendere al Centro di Ascolto la somma di 10 milioni attraverso gli Enti convenzionati per l’utilizzo di Obiettori di Coscienza e la restituzione è avvenuta completamente al termine dell’esperienza nel 2003. Occorre dire che non è stato affatto semplice sostenere e mantenere tutte le attività con le associazioni, gli oratori la Caritas e gli obiettori.

 

Secondo periodo: il Centro di Pace e di Accoglienza

Chiusa l’esperienza degli obiettori della “Comunità Decanale Shadi” il 23 maggio 2003 viene firmato il comodato d’uso del piano terra con il circolo ACLI di Arosio e le ACLI di zona di Cantù.

In sintonia con quanto espresso da Don Virginio Colmegna, direttore della Caritas Ambrosiana, il Centro di Ascolto delibera che lo spazio al piano terreno, sia chiamato Centro di Pace e di Accoglienza e sia gestito dalle ACLI della zona di Cantù e dal Circolo di Arosio, in collaborazione con la Caritas Decanale di Cantù - Mariano C.se.

La casa diviene quindi un luogo dove si dà spazio alle relazioni e all’accoglienza di persone anche di altre confessioni religiose, nella comune ricerca di dialogo.

Il primo piano, invece, è destinato a Centro di prossimità, chiamato Casa Noemi.

L’8 ottobre 2005 si celebra l’inaugurazione del “Centro di Pace e di Accoglienza” in occasione del 60° del Circolo ACLI di Arosio.

Nel 2015 il “Centro di Pace e di Accoglienza” è sottoposto ad una ristrutturazione del piano terra (bonifica delle pareti, l’abbassamento del soffitto e imbiancatura) ristrutturazione resasi necessaria dopo aver ospitato un gruppo di cinque ragazzi provenienti dalla Nigeria in attesa di asilo politico: esperienza anche questa faticosa.

Altri eventi, decisamente più tranquilli, realizzati al piano terra sono stati coerenti con quanto si era stabilito con la proprietà e con la Caritas Decanale e Ambrosiana. Si sono infatti tenuti molti incontri su temi ecumenici, tra i quali ricordiamo: il legame con la Fraternità di Trasfigurazione di Mosca, i rapporti con il vescovo di Luxor, i collegamenti con le scuole dell’Ecuador, con gli amici Valdesi di Como e con gli amici di san Severino Marche, accolti dopo il terremoto.

Come non citare poi i tantissimi momenti di convivialità con amici e volontari della Caritas Parrocchiale, del Circolo ACLI di Arosio, della Caritas Decanale, del Centro di ascolto e come Caritas Parrocchiale il consueto pranzo di Natale con le famiglie e i singoli indigenti del paese e, non ultima, la celebrazione della Pasqua ebraica.

 

Terzo periodo: l’oggi e il futuro di questa casa Centro di Pace e di Accoglienza

Dopo la sospensione di tutte le attività che la pandemia ha imposto e la ristrutturazione completa della casa, siamo oggi 12 maggio 2023 a riprendere l’iniziativa per far rivivere questa esperienza che per 15 anni è stata molto positiva e ci ha permesso di offrire un luogo dove dare spazio alle relazioni e all’accoglienza di persone anche di altre confessioni religiose, nella comune ricerca di dialogo.

Ci proponiamo con rinnovata volontà di favorire la maturazione di una cultura della solidarietà, della accoglienza e del servizio con e per gli "ultimi", alla luce della parola evangelica.

Intendiamo rafforzare la disponibilità del piano terra a incontri ed esperienze incentrati sull’educazione e alla crescita di una cultura che promuova comportamenti di pace e carità a partire dalla quotidianità della vita e dei gesti.

Rinnoviamo l’impegno a creare momenti di incontri ecumenici e tra le diverse fedi religiose e culture.

Penso che sia bello terminare con queste due concetti: il primo formulato da Elda Arnaboldi, che ha sempre avuto a cuore questa casa e che al momento dell’inaugurazione nel 2006, nel preparare il quadretto di ricordo di quel momento, scriveva:

Confidare, perché il Signore “provvede” sempre!

È l’augurio che vogliamo offrire a chi verrà accolto in questa casa.

Il secondo è tratto da Avvenire nella rubrica ‘Dio tra le righe’ del 24.9.2021:

‘Questa è la certezza di chi crede: che Dio è Padre e che quel che facciamo lo riguarda. E ci guarda’. 

Forti di questa certezza, preghiamo: “Guarda questa casa e noi che la abitiamo”.

 

Pierangelo Torricelli, Circolo Acli “Antonio Ballabio” di Arosio

Piergiorgio Pozzi, presidente Acli zona Cantù