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Giovani , divertimento e benessere : il ruolo degli operatori sociali

Marzo 2021

Gli operatori della Cooperativa Questa Generazione, promossa dalle ACLI di Como, proprio in questo periodo stanno collaborando con alcune scuole della provincia di Como, per dar luogo a interventi rivolti a studenti compresi nella fascia di età tra i 14 ed i 19 anni. Gli interventi hanno come obiettivo promuovere la salute in relazione al consumo di sostanze alteranti e ai fattori protettivi riguardo al gioco di azzardo patologico. Il progetto si chiama “Digital Stories” ed è finanziato da ATS Insubria attraverso il piano locale per il contrasto al gioco d’azzardo patologico (gap) previsto da DGR n. XI/585 del 01/10/2018.

Per comprendere l’ambito d’azione del progetto iniziamo col precisare che per “sostanza alterante, stupefacente, psicoattiva o psicotropa ”si intende una sostanza chimica farmacologicamente attiva, dotata di azione psicotropa, ovvero capace di modificare lo stato psico-fisico di un soggetto (attenzione, percezione, umore, coscienza, comportamento ecc.). Alcune di queste sostanze sono usate in ambito medico come farmaci per varie patologie. Molte sostanze di questo tipo sono capaci di indurre, in diverso grado, fenomeni di dipendenza, tolleranza e assuefazione (def. Organizzazione Mondiale della Sanità).

Proseguiamo col dirci che uno dei compiti di noi operatori sociali è di contribuire a diffondere una cultura di promozione del benessere che abbia a tema il contenimento dei rischi collegabili al consumo di sostanze stupefacenti e al possibile gioco d’azzardo patologico.

Come si imposta un lavoro coi giovani su questi temi? Il progetto prevede in una prima fase degli interventi in classe (online forzatamente in questo momento storico) in cui sia possibile ascoltare i ragazzi, recependo i loro dubbi, le loro domande e lo loro curiosità, per rispondere e fornire loro informazioni scientifiche, di modo che siano correttamente a conoscenza dei rischi per la salute mentale e fisica legata alle due tematiche di progetto.

E’ prevista poi una seconda fase dove alcuni degli studenti “informati” dagli operatori, si formeranno, attraverso un percorso di “Peer-education” o “Educazione tra pari”, metodologia che fa sì che siano gli studenti al centro del sistema educativo, veicolando in prima persona informazioni e saperi ai loro coetanei.

Le attività di progetto si concluderanno poi con un momento di confronto coi giovani sui canali di comunicazione social che usano generalmente, al fine di ideare campagne di sensibilizzazione sui temi o sfide social per diffondere messaggi positivi a tutela della salute individuale e collettiva.  

ATS Insubria investe da anni in questo tipo di strategia di intervento con diverse realtà del territorio, garantendo formazione e supporto. I riscontri sono positivi, i giovani apprezzano l’approccio informativo e non giudicante, che mira alla tutela della salute ed evita inutili colpevolizzazioni rispetto ai comportamenti dei singoli. Si rileva che i Peer educator formati contribuiscono a diffondere in modo più agevole le informazioni, in quanto si parlando lo stesso linguaggio e trovandosi in una fase di crescita emotiva simile se non uguale, ci si comprende in modo semplice. Inoltre i Peer Educator si sono dimostrati spesso anche efficaci antenne nell’intercettare situazioni critiche e agevolando l’aggancio alle varie forme di aiuto presenti nel territorio. Insomma investire sulle competenze dei giovani con fiducia ritorna in modo positivo a tutta la comunità!

Claudia Menoni, direttore tecnico cooperativa Questa Generazione