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Salute e sanità, cosa ci ha insegnato il Covid - 19

Luglio 2020

La pandemia di Covid 19 ha fatto emergere molti dei gravi problemi che già da tempo affliggono la sanità mondiale e la nostra sanità nazionale.

In poche righe cercherò di accennare alle problematiche principali, sulle quali aprire una riflessione.

Aspetti culturali della salute

Le statistiche sono lacrime di tante persone. Non sono numeri freddi. Gli essere umani sono accomunati da un comune destino: la malattia e la morte. Questa è una società che invece vuole cancellare la morte. Da malati il desiderio è guarire, vale per tutti gli esseri umani. La pandemia ci ha costretti a rivedere i concetti di vita e di morte, che sono sempre co-presenti nella natura umana, fanno parte di noi, con tutte le ansie e le paure che ne conseguono. Dobbiamo riappropriarci della nostra caducità, non siamo onnipotenti e sempiterni, la vita è piena di rischi, non possiamo eliminarli del tutto, ma dobbiamo cercare di affrontarli. Su questi temi vi è una necessità assoluta di Cultura/Formazione/Sensibilizzazione/Informazione

Valori in campo

I sistemi sanitari dovrebbero essere il risultato di un’equazione ad almeno 5 variabili: equità, accessibilità, efficienza, qualità, sostenibilità. Equità: in decrescita a seconda che il finanziamento del sistema sanitario sia basato su tassazione generalizzata, mutue di categoria, assicurazioni, pagamento diretto da parte del beneficiario del trattamento. Infatti la tassazione generalizzata garantisce tutti indipendentemente dal reddito, dall’età e dalle malattie. Le mutue di categorie sono meno eque esistendo categorie professionali più forti ed altre più deboli. Alcuni cittadini saranno garantiti meno in termini di assistenza sanitaria. Le assicurazioni faranno pagare maggiormente gli anziani ed i malati perché il loro rischio di malattie/morte è più alto. Se il cittadino deve pagare le prestazioni sanitarie di tasca propria e non ha i soldi non si può curare.

La mission delle diverse istituzioni va tenuta in debita considerazione perché dà le coordinate entro cui un’istituzione si muove. Un privato ha sempre come mission il profitto, una congregazione religiosa ha sicuramente una mission diversa. Un ospedale pubblico ha un’altra mission.

Governo della salute mondiale

Nel 1948 a Alma Ata si tenne un consesso internazionale sulla Primary Health Care (Salute di base primaria) con accento sulla Prevenzione, coniando lo slogan Salute per tutti entro l’anno 2000. Obiettivo purtroppo disatteso.

Nel 1948 vennero anche istituiti l’OMS e le altre istituzioni internazionali. Oggi dobbiamo chiederci chi governa la salute mondiale. I 169 paesi dell’OMS oppure Bill Gates e altre Fondazioni o gli USA e la Cina? L’attuale pandemia ha evidenziato i pericoli dell’assenza di una attenta regia mondiale in ambito sanitario.

Demografia mondiale

Paesi vecchi, paesi giovani. I sistemi sanitari si devono occupare di problemi differenti.

Durante il Covid sono stati presentati al grande pubblico dati mancanti dei più elementari criteri statistici. Vi è un problema enorme di comunicazione a livello globale e una tendenza alla spettacolarizzazione, anche delle tragedie. La televisione non presenta seminari, ma dibattiti all’insegna del conflitto.

L’intreccio fra ecologia e salute è un altro tema importante. Il Covid è anche frutto del presunto “modello di sviluppo”: deforestazioni, allevamenti intensivi, inquinamento, ecc.

Spesa sanitaria

Le tre D: Demografia, Diagnostica, Difensiva (Medicina) hanno impennato la spesa sanitaria.

Demografia: l’invecchiamento popolazione comporta un surplus di spesa legata alle cronicità che più facilmente si manifestano con il passare degli anni. Diagnostica: costa e viene richiesta sempre più spesso dai pazienti per una rassicurazione sulla diagnosi clinica. Medicina Difensiva: i medici richiedono più diagnostica per non andare incontro a problemi legali.

Sistema sanitario

La nostra Costituzione garantisce il diritto alla salute all’individuo. In USA e in altri paesi non è così.In Italia abbiamo recentemente, purtroppo, creato 20 sistemi sanitari diversi. Nella pratica, il sistema sanitario nazionale è a macchia di leopardo ed è profondamente diseguale. Presenta pesanti disparità tra territori soprattutto in termini di accesso ai servizi ed esiti di salute e non si è dimostrato in grado di adeguarsi ai mutamenti demografici e sociali.

Pensiamo anche a tre aspetti che nessuno mai vuole presentare e i cui dati sono spesso irreperibili: turn over del personale sanitario, spesa sanitaria del cittadino (equiparata a 5 e 10 anni fa), tempi di attesa per prestazioni e interventi chirurgici. Tutti e tre intuitivamente presentano trend in decisa ascesa. Dobbiamo raccogliere informazioni e produrre valutazioni che servano a far emergere le problematiche e a tracciare delle soluzioni possibili.

Il sistema sanitario deve necessariamente far riferimento alle famiglie, passare per il medico di medicina generale, per il territorio, considerando Comuni, Scuole e Terzo Settore e quindi per l’ospedale. La visione lombarda è invece prevalentemente ospedale centrica. Ma la cura del malato e, più in generale della persona, non è semplicemente una sommatoria di prestazioni. E richiede necessariamente aspetti di tipo preventivo.

In Lombardia la recente creazione delle ATS/ASST - nel nome del risparmio, che non coincide con maggiore efficienza - ha creato territori più ampi, ma con meno risorse umane e senza conoscenza delle specificità territoriali.

Molti servizi sono stati ridotti ai minimi termini: i Centri Psico Sociali, la Medicina dello sport, la Medicina del lavoro, l’Epidemiologia, le Vaccinazioni, la Medicina Preventiva, i Consultori, i centri per le Tossicodipendenze/Alcool dipendenze/Ludopatie, la Medicina Scolastica, l’Igiene Pubblica. Tutti ambiti che hanno per loro natura un ruolo sulla cura e la prevenzione delle persone ma con una visione sulle ripercussioni sulla comunità in cui le persone vivono. Ambiti di grande importanza che devono tornare al centro di un serio confronto propositivo.

Italo Nessi, medico di medicina generale