Promuovere stili di vita consapevoli e sostenibili
Marzo 2023
Quelli che vengono definiti i “nuovi stili di vita” sono in generale alcune modalità di organizzazione dell’esistenza quotidiana di ciascuno di noi, che possono essere percorse per cercare di rendere il mondo un po’ più solidale e vivibile per tutti: mediante forme diversificate di consumo critico, di finanza etica, di turismo responsabile; ma anche utilizzando i Gruppi di Acquisto Solidale (G.A.S.), l’adozione di sistemi di mobilità sostenibile, l’utilizzazione di energie rinnovabili, solo per fare qualche esempio.
Viviamo in un mondo che è sempre più complesso ed interconnesso, così le scelte che facciamo ogni giorno in modo individuale oppure collettivo, risultano ancora più decisive per mantenere gli equilibri sociali ed ambientali dell’intero Pianeta; ed hanno impatti importanti in relazione alle condizioni di vita degli abitanti della Terra, i quali possono subire le conseguenze di scelte economiche irresponsabili, che si ripercuoteranno poi su altri uomini, donne e bambini, che saranno costretti magari a lottare contro la fame, la povertà, i cambiamenti climatici, la violenza.
C’è una locuzione che definisce efficacemente ed anche se vogliamo in maniera poetica il principio di interconnessione degli eventi tra loro: il film “The Butterfly Effect” del 2004 ne riprendeva nel titolo il principio, giacché “l’effetto farfalla” è appunto un concetto presente in fisica nella teoria del caos, secondo il quale si ritiene che modesti cambiamenti delle condizioni iniziali possano produrre grandi variazioni nel comportamento a lungo termine di un sistema complesso. Si tratterebbe quindi di molto di più che di un semplice lungometraggio di fantascienza se si può affermare “…che il minimo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo…”, e che questa asserzione abbia un buon gradiente di razionalità e di probabilità. Questo fatto starebbe a significare estensivamente parlando, che la globalizzazione è in grado di attivare numerose relazioni tra soggetto e contesto, considerando quest’ultimo non soltanto limitato ad un ambito ristretto localizzato, ma anche con riguardo alle implicazioni di carattere più generale.
Papa Francesco ha magistralmente delineato nella lettera enciclica “Laudato sì” del 2015 - dedicata alla cura della nostra “Casa Comune”, la Terra - la dualità esistente tra il genere umano ed il sistema nel quale è inserito, proponendo il concetto di “ecologia integrale”, per rispondere insieme alle invocazioni di aiuto che provengono dal nostro Pianeta ma anche al grido, anzi all’urlo dei poveri. L’“ecologia umana integrale” è un invito ad una visione olistica della vita, a partire dalla convinzione che tutto nell’universo è connesso, che tutto è in relazione, tutto interagisce. Seguendo questa prospettiva nasce l’esigenza di identificare altre e nuove modalità di intendere il “progresso”, senza rinchiudersi dentro la sola dimensione economica, tecnologica, finanziaria, e ad indicatori come il prodotto interno lordo, ma dando una maggiore rilevanza alla sfera etico-sociale, educativa, egualitaria; insomma alla giustizia sociale ed ambientale che sono due facce della stessa medaglia.
Il paradigma economico di riferimento per buona parte del mondo – di tipo capitalista magari nella variante consumista – è però insostenibile, ce lo dicono diversi indicatori in modo ormai incontrovertibile. Siamo di fronte all’urgenza pratica e all’indicazione ideale di avere un ripensamento su molte questioni: cosa e come produrre, come consumare consapevolmente; di riflettere sopra la nostra cultura dello spreco e dello scarto, sul fatto di avere spesso una visione troppo di breve termine; sullo sfruttamento indifferente dei poveri, sull’aumento complessivo delle disuguaglianze, sull’incessante depauperamento ambientale. L’ “ecologia umana integrale” indica invece una nuova relazione tra uomo e natura, suggerendo l’adozione di una economia diversa, nella quale la produzione di ricchezza sia diretta al benessere integrale dell’intero genere umano ed al miglioramento dell’ecosistema.
È quindi di palmare evidenza l’utilità di sviluppare un pensiero critico costruttivo sulla tematica riguardante gli “stili di vita sostenibili”, poiché gli stessi sono di cogente attualità ed in continua evoluzione. Così le ACLI provinciali di Como già da tempo si sono interessate sul fronte della promozione della cultura della sostenibilità. Negli anni si è cercato di mettere in campo diverse attività di sensibilizzazione sulla diffusione di buone pratiche di consumo responsabile, che mettano al centro la salvaguardia dell’ambiente e la qualità della vita delle persone; l’idea è quella di sostenere iniziative di promozione dell’ “altra economia”, cioè quella non basata soltanto sul mero profitto ma su principi di sostenibilità, solidarietà e di rispetto della natura.
Ad esempio l’associazione “Famiglie in Cammino” - che riunisce appunto quei nuclei famigliari che hanno in comune alcuni ideali e scelte di vita nella prospettiva della condivisione, dell’accoglienza e della solidarietà - ha realizzato momenti formativi sulle tematiche legate all’economia solidale ed ai nuovi stili di vita, sostenendo gli acquisti etici, ed informando sul consumo critico ed il commercio equo. Gli stili di vita virtuosi si apprendono primariamente in famiglia: è qui che si formano le abitudini ed i modelli che le persone hanno poi come riferimento. In famiglia si viene educati ad apprendere certe modalità di comportamento, quindi è a partire dal nostro stile di vita domestico che bisogna cominciare per incidere sulle criticità, riducendo gli sprechi, adottando abitudini responsabili, arginando così il consumismo dilagante.
Oppure ancora la “Società Cooperativa Caleidoscopio” la quale propone un’economia cooperativa appunto attuando forme di risparmio sociale per i propri soci e di finanziamento etico delle attività che fanno riferimento alle ACLI Comasche. Insomma lavorando a stretto contatto con il territorio e sostenendo le attività dei Circoli ACLI interessati a queste attività, magari anche in collaborazione con altre e diverse realtà locali, è possibile mettere in campo molteplici iniziative, come i “Laboratori di Autoproduzione”, per riappropriarci dell’arte del saper fare e non soltanto dell’acquistare; l’organizzare incontri di informazione e confronto su temi specifici come il consumo consapevole, il kilometro zero, i G.A.S., la stagionalità di frutta, ortaggi e verdura, l’agricoltura biologica.
Magari anche attraverso momenti aggregativi e conviviali, come la degustazione di cibi ed aperitivi, per conoscere da vicino alcune proposte del commercio equo, di gruppi di acquisto solidale, dei produttori locali. Oppure attivando “laboratori di Educazione alla Sostenibilità per bambini”, per crescere da cittadini responsabili attraverso esperienze di gruppo basate sul gioco e sull’imparare facendo. Partecipando come le ACLI hanno sempre fatto alle fiere di settore quali “L’Isola che c’è”, che si svolge a Villaguardia e che raggruppa ogni anno esponenti della rete sempre più diffusa sul territorio dell’economia solidale.
Inoltre in un Convegno molto partecipato del 7 ottobre scorso si è parlato di “Comunità Energetiche”, un argomento di strettissima attualità anche per le ragioni che hanno causato il recente fenomeno del “caro bollette”, per la crisi climatica, per i fondi messi a disposizione dal P.N.R.R., per le relazioni che si possono stabilire tra privato, Terzo Settore, Pubblica Amministrazione, Enti Ecclesiastici. È stata una serata parecchio interessante dal carattere divulgativo organizzata dalle ACLI di Como, dal circolo di Legambiente sempre del capoluogo lariano, dalla Comunità Laudato Sì di Cantù e dalla Pastorale Sociale, del Lavoro, della Custodia del Creato della Diocesi di Como.
Anche l’ampio impegno profuso sulle tematiche della Pace rappresenta una modalità concreta per promuovere tra l’altro stili di vita consapevoli e sostenibili, come si è evidenziato di recente nelle varie occasioni di confronto promosse dalle iniziative del “Mese della Pace 2023” ed anche nell’interessante primo “forum Per la Pace e Contro la Guerra” tenuto presso il teatro Nuovo di Rebbio nel mese di gennaio u.s., in un momento storico particolarmente delicato dove all’orizzonte si profilano non soltanto eventi bellici ma addirittura lo spettro di possibili utilizzazioni delle armi atomiche.
Verrebbe da concludere richiamando ancora una volta le parole di Alex Langer, un politico ed ambientalista ante litteram, secondo il quale “...La conversione ecologica potrà affermarsi soltanto quando apparirà socialmente desiderabile…”, e forse così facendo diventeranno maggioritari anche gli stili di vita che risultano più sostenibili.
Andrea Rinaldo
già Consigliere Provinciale ACLI di Como
Recapiti ACLI Como
Via Brambilla 35, 22100 Como
Tel: 031 33 127 11
E-mail: como@acli.it
Orari
Lunedì - Venerdì
9.00 - 12.30 / 14.00 - 16.00
Si riceve su appuntamento