Piero Torricelli, sempre testimone dei valori aclisti
Gli amici delle Acli di Como vogliono ricordare Pierangelo Torricelli nel lungo cammino degli ultimi cinquant’anni (almeno) nella storia delle Acli.
Alle Acli, e non solo, Piero ha dedicato infatti la sua vita, sin dalla sua giovinezza, avendo avuto la fortuna di abitare nello stesso cortile di Antonio Ballabio, che l’ha plasmato e condotto nelle pieghe dei problemi sociali che il Circolo Acli di Arosio, con un folto numero di giovani, affrontava dopo le vicende del 1969 in poi, a partire dalla conclusione del legame collaterale con la DC sancito dal Congresso di Torino, senza tentennamenti e distanze , se pur con tanto dolore, rispetto all’enunciazione dell’“ipotesi socialista” da parte di Emilio Gabaglio nel Convegno di studi di Vallombrosa del 1970.
Dalla Scuola Popolare degli anni 70, alla presenza in parrocchia nel Consiglio Pastorale ma di più successivamente con la presa in carico della Caritas Parrocchiale, ha avviato la comunità dei giovani Obiettori di coscienza che hanno vissuto con lui un periodo di formazione ricco e profondo di valori e di stili di vita, in particolare sull’educazione alla pace e alla non violenza .
Sempre con Caritas e Centro di Ascolto,è stato promotore della trasformazione della Casa Obiettori in Casa Noemi, con un appartamento destinato ad housing sociale che negli anni ha dato ospitalità a numerose famiglie in difficoltà alloggiativa.
Piero è stato un chiaro testimone delle fedeltà acliste al Vangelo, con una fede sincera, senza inutili devozioni, fedeltà al Lavoro e alla Democrazia, valori su cui ha basato il suo operato. L’amore che lo legava a Turoldo, al Cardinal Martini, a Don Tonino Bello, a Balducci , hanno rivestito la sua fede di poesia, di parole ed emozioni, rappresentando un punto di riferimento e alimentando il suo spirito critico nella costruzione di una fede autentica.
Divenne un grande tessitore di connessioni. Fra le Acli e la comunità di Arosio, fra la Chiesa del Decanato di Cantù-Mariano e le sfide sociali del nostro tempo, fra le associazioni del territorio, in primis la Caritas decanale, e una nuova idea progettuale.
Connessioni tra le Acli e la Russia, con la Comunità ortodossa Sretenie di Mosca, con uno studio di ecumenismo dal basso, che riuniva relazioni e cultura, preghiera e amicizia, attraverso scambi durati più di vent’anni.
Connessioni con l’Egitto, così ampie da stipulare amicizie con i Vescovi di Luxor copti cattolici che si sono succedutisi e con il Patriarca del Cairo.
Portatore vulcanico di idee, anche dentro le emergenze dopo le situazioni dei terremoti nelle Marche a Civitella e a San Severino Marche, con i vari gemellaggi aperti, con i viaggi della solidarietà, per un contributo nella ricostruzione.
Era un uomo esigente. Con l’intelligenza e la passione sociale che lo caratterizzavano, ma anche con la caparbietà di chi sa guardare lontano, tendeva ad esigere altrettanta coerenza dai suoi interlocutori stabilendo rapporti proficui e generativi di idee e proposte impregnati di etica e rispetto per il prossimo davvero rari nel nostro tempo.
Sapeva trascinare, coinvolgendo chi gli stava attorno in avventure progettuali a volte anche non sempre e subito accettate dagli amici del Circolo Acli di Arosio, proprio per la novità e per il timore dell’esagerazione, ma con la sua insistenza riusciva ad essere convincente.
Piero è stato pertanto un esploratore e un visionario che ha saputo rinnovare sul terreno della concretezza dell’azione sociale e della coerenza dei comportamenti il messaggio cristiano a favore dei più fragili e dell’impegno per un cambiamento sociale del modello di sviluppo nel solco del concetto di ecologia integrale delineato da papa Francesco.
Ha rivolto il suo impegno anche nella dimensione pubblica, trovandosi assessore ai servizi sociali di Arosio, senza ambire alla carica o ad altri riconoscimenti e questo rimane il suo tratto distintivo fondamentale. Piuttosto, gli erano naturali atteggiamenti e posizioni che esigevano, da sé stesso prima di tutto, coerenza, impegno e disponibilità al cambiamento.
Nelle Acli di Como è stato Consigliere nella Zona di Cantù, per anni nella Presidenza Provinciale, Consigliere Provinciale e Consigliere Regionale, anche responsabile della Commissione Pace, incarichi portati avanti sempre con assiduità, coerenza e competenza.
Già sentiamo la mancanza di Piero, perchè non se ne va soltanto un dirigente aclista di alto profilo, ma anche uno stile particolare, fermo, profondo, di intendere l’impegno associativo, civile e politico. Se ne va un uomo sincero, mai rassegnato, intriso di un’umanità di cui sentiamo, oggi più che mai, un immenso bisogno.
Con questo spirito di grande rispetto per ciò che è stato Pierangelo Torricelli e con l’importante lascito che affida alla nostra memoria, cercheremo ancora di coltivare il legame di amicizia spirituale e sociale che ce lo fa sentire ancora presente accanto a noi.
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