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Cucciago. Quando le Acli muovono nella storia

Luglio 2024

Rientrano in Consiglio comunale le Acli, a Cucciago, ma questa non è una novità nello scorrimento di un cinquantennio di storia: il Circolo aclista infatti da sempre ha fatto parte dell’itinerario di Alleanza Popolare, talvolta con una presenza diretta nell’Amministrazione comunale oppure e comunque dietro le quinte, nel sociale e nelle Commissioni di partecipazione che caratterizzano questo comune, sin da quel 1975 che vide gli aclisti fondare una lista di presenza istituzionale con questo nome, insieme ad altri ma essendone la parte fondamentale.

Rientrano con la candidatura e l’elezione di Barbara Vegro che del Circolo è anche la presidente. Rientrano, come spesso è accaduto, quando per necessità di legge o per decisione condivisa, il sindaco di A.P. (Alleanza Popolare) da eleggere cambia di figura e di nome ed allora si valuta come opportuna la presenza esplicita e dichiarata nel mondo aclista nello schieramento elettorale.

 

In precedenza, nei tempi che è ormai facile definire “storici” di A.P., il meccanismo, lo schema d’azione erano diversi: per sei mandati amministrativi, compiuti nell’arco 1975/2004, Giancarlo Pedroncelli, il leader amato e seguito delle Acli di Cucciago e di Alleanza Popolare, aveva guidato la campagna elettorale e – lungo un arco di 29 anni – l’Amministrazione comunale, sperimentando e superando senza problemi anche le variazioni di legge sulle modalità di scelta del sindaco, dall’elezione in Consiglio a quella diretta, dalle urne.

Erano anche numerose le presenze acliste in Giunta, in Consiglio e nelle altre strutture partecipative del Comune gestite in prima persona (la Biblioteca, i Servizi sociali…) “per militanza”, prima che questa mutasse, riducendosi, in volontariato; era delle Acli locali il giornale, ciclostilato, che con frequenze (regolari e no) raggiungeva tutte le case sin dalla seconda metà degli anni Sessanta, offrendo informazioni sul paese e sul comune e proponendo anche formazione e proposte di incontro; erano di teste, penne e tastiere acliste – soprattutto di Rosanna Moscatelli, per altro prima eletta nell’esito del 1975 –  i libri di storia locale, la rivista della Biblioteca comunale, le iniziative scolastiche e di animazione culturale; erano in buona parte acliste le energie che avevano costruito la microscopica televisione comunale locale – Cucciago 45uhf – attiva sin che le norme della “Legge Mammi” ne decretarono l’impossibilità d’esistere; erano acliste le idee e molto aclista anche  l’organizzazione per una rinata festa di popolo della Madonna della Neve (che è più di una ricorrenza simil/patronale) ed era aclista il nucleo centrale di una Festa di settembre, nata come propria di Alleanza Popolare e divenuta una seconda festa della comunità locale. Tutto questo mentre iscritti e iscritte alle Acli, pur con forze umane prosciugate dagli impegni di Giunta, di consiglio e di attività comunali, continuavano a “fare le Acli”: il Patronato, gli incontri sociali, le attività proprie del Movimento.

In mezzo secolo di azione mirata ad una democrazia partecipata le Acli a Cucciago, dentro e fuori Alleanza Popolare, così come dentro e fuori l’istituzione comunale, hanno poi seguito l’evolversi delle tecnologie e dei sistemi di comunicazione, hanno affrontato le contingenze ed anche gli affanni della storia – ultima la pandemia – cambiando strumenti e inventandosi soluzioni: l’uso dei social invece o in aggiunta alla carta stampata; le piattaforme di rete per continuare (slogan: “Acli Cucciago anche on-line/virus-corona non ci avrai”) negli incontri di gruppo, nella formazione, nello studio collettivo. Qui citando a caso: le presentazioni della biografia su Adriana Zarri e dell’ultimo libro su David Maria Turoldo, le conversazioni su Resistenza e antifascismo a partire dalla vicenda dei Tre Martiri di Cucciago, le occasioni di memoria per Giancarlo Pedroncelli iniziando da una serata di ricordo, in piattaforma, e sino alla realizzazione di un museo virtuale, visitabile a tre dimensioni in rete.

 

In questo territorio virtuale, forzoso, di quasi tre anni, ha trovato un approdo parziale, per poi tornare al territorio reale e concreto, anche tutta l’azione nuova di animazione sociale volta particolarmente ai bambini: dalla partecipazione, soprattutto di acliste, alle iniziative con i tre/seienni di Nati per leggere, insieme alla Biblioteca comunale, ai laboratori di micro-pasticceria per bambini e a quelli di manipolazione di materiali di natura per realizzare case d’insetti o ricoveri di microvolatili, ma anche decorazioni per il Natale o la Pasqua e per le ricorrenti feste di mamme, babbi, carnevali… Né sono mancati i laboratori in tema di energia solare, con manufatti autoalimentati assemblati da bambine e bambini.

Destinati agli adulti i “Corsi di giardinaggio per negati” (di livello sotto-zero, zero e quasi-zero) hanno avuto invece un innesco con la diffusione di arredi boschivi nei cortili del centro storico.

A monte erano state le iniziative che avevano come titolo “Il baratto delle narrazioni”: incontri in cui alcune figure adulte dei “i popoli”, molti, presenti a Cucciago raccontavano, nelle diverse lingue, in serate a tema, favole, fiabe e leggende delle proprie terre mentre le bambine e i bambini delle loro famiglie, con esperienza abituale e competenza certa della lingua italiana le traducevano per tutti i presenti; né mancavano le storie in italiano, tradotte “a rovescio” nelle altre lingue presenti.

Ancora più a monte e poi a valle, cronologicamente, l’Amministrazione comunale, insieme alle Acli, proponeva annualmente una Festa dei popoli.

 

Su tutto questo e su parecchio altro, in corso di campagna elettorale, è andata ad infrangersi l’improvvida iniziativa della lista opposta ad Alleanza Popolare, ovvero di una Intesa Civica che – rinata all’ultimo, per input esterni alla comunità locale e con un candidato sindaco “prestato” dalla Lega di Cantù – ha dapprima chiesto che la pagina fb del Circolo proponesse i suoi post “per par condicio” rispetto a quelli lanciati dalle Acli per A.P. e successivamente ha proposto, nell’ordine, denunce ad Authority della comunicazione, quali AgCom e al CoReCom, ed una chiamata in causa, tramite posta elettronica certificata, delle Acli provinciali, regionali e nazionali con la richiesta, perentoria, di “un urgente e immediato intervento” e pretendendo “un urgente riscontro” al fine di capire se il comportamento elettorale degli aclisti di Cucciago fosse “corretto” o in contrasto con lo Statuto delle Acli. Ne è sortita una lettera di appoggio – mai avuta prima in termini formali – alle attività e alle scelte del circolo con le firme dei tre presidenti ‘provocati’ all’intervento.

Quel che si dice, teoreticamente, l’eterogenesi dei fini…

Ma il dettaglio di quest’agire svela la non conoscenza – ignoranza sarebbe offensivo? – di una storia tutta e soprattutto della realtà presente: delle Acli, di Alleanza Popolare, dell’intera comunità di Cucciago nella sua socialità quotidiana e nei suoi valori vissuti localmente. E di tanto, tanto impegno: comune, solidale… Come si dice in termini più recenti: “di rete”.

Una storia, una vicenda, un impegno che continuano e proseguiranno. Senza avere la pretesa. ma un po’ coltivando la sensazione orgogliosetta, che sta in sintesi nel testo cantato di quel nostro compare di nome Francesco (qui De Gregori) secondo cui “la storia siamo noi”. Soprattutto quella del futuro.

 

Renzo Salvi, Circolo Acli Cucciago