Home » Laboratorio Sociale » Il coraggio della pace: al via il 28° congresso provinciale di Como nel segno del dialogo e dell'impegno

Il coraggio della pace: al via il 28° congresso provinciale di Como nel segno del dialogo e dell'impegno

Giugno 2024

Il Consiglio Provinciale del 20 maggio scorso ha convocato il percorso del 28° Congresso Provinciale delle Acli di Como dal titolo: “Il coraggio della pace”. L’appuntamento è per sabato 19 ottobre,  mentre il regionale si terrà il 26 ottobre a Lecco e il nazionale dal  29 novembre al 1° dicembre a Roma. Il Consiglio provinciale ha deliberato , durante il percorso  che ci vede riuniti proprio nell’anno in cui la nostra Associazione compie 80 anni, la costituzione di gruppi di lavoro che saranno impegnati a  discutere sulle tematiche della traccia congressuale partendo dalla pace e dalle sue molteplici declinazioni, ma anche a trovare  spazio di confronto sul futuro dell’Associazione e sostenere  anche a Como, la grande sfida a cui  siamo chiamati a rispondere: quella della  partecipazione.

 

Oggi dove tutto ci spinge ad essere passivi, questa stagione diventa l’occasione per vivere un percorso democratico,  per rilanciare  la passione delle relazioni, rinvigorire i rapporti tra cittadino ed istituzioni,  esercitandoci al dialogo con gli stili che ci contraddistinguono richiamati da Papa Francesco durante il discorso agli aclisti nell’udienza del 1° giugno: lo stile popolare, democratico, sinodale, pacifico e  cristiano.

 

La traccia congressuale evidenzia alcuni scenari e alcune priorità perseguite in questi anni per poi soffermarsi sulla sfida di fondo del coraggio della pace e su alcune nuove priorità.

  1. Gli scenari: siamo dentro un cambiamento d’epoca nel quale molte conquiste civili e sociali e la stessa democrazia paiono indebolirsi schiacciate dall’esplosione delle diseguaglianze e dall’espandersi della guerra globale a pezzi. Il mix esplosivo di ignoranza sulle nuove evoluzioni della tecnica e della scienza (Intelligenza Artificiale in primis) e concentrazione di potere di chi li controlla mette in discussione lo stesso statuto dell’essere cittadini e la democrazia. Occorre svolgere un’opera di alfabetizzazione, restituire alle persone e alle comunità le chiavi del proprio destino e volgere i mutamenti in corso in senso democratico.
  1. Le priorità perseguite in questi anni  hanno visto l’associazione impegnarsi come movimento educativo e sociale della società civile, insieme ad altre associazioni, ecclesiali e non. Valorizzando la mole di dati ed esperienze dei servizi e delle proprie attività associative si sono moltiplicate le occasioni per mobilitarsi e fare proposte sulla pace, il lavoro, il welfare, le politiche familiari, il Terzo Settore; le disparità e le discriminazioni di genere e nei confronti dei migranti, la questione giovanile, la difesa della Costituzione, contro il premierato e lo smembramento del Paese in tanti staterelli (autonomia differenziata). Consistente è l’elaborazione di pensiero (in particolare con gli incontri nazionali di studi) e la formazione, sia sui temi sia sul gusto di fare le ACLI. Ne è emersa la ricerca di uno stile aclista che si rifà al metodo sinodale del riconoscere, interpretare, scegliere. Si è messa al centro la vita associativa con più azioni di supporto ai circoli e al sistema associativo. A fianco di ciò è cresciuta la collaborazione interna al nostro sistema e in particolare tra i diversi servizi, Patronato, CAF ed Enaip, che oggi vivono una fase di consolidamento e sviluppo.
  1. La sfida principale cui dar voce in questo momento è la Pace, ripudio della guerra e richiesta che la comunità internazionale e l’Europa si facciano forza di pace per bloccare i conflitti in corso e aprire percorsi verso una pace giusta e sicura; la pace come nostro impegno culturale e politico per essere servizio e segno di speranza, partendo dall’incontro con e tra le persone, in circoli, servizi, progetti, nella preghiera e nell’ecumenismo; la pace come scelta per rilanciare a fianco di Ipsia il nostro impegno con i migranti, per scegliere l’ecologia integrale e affrontare insieme crisi ambientale e crisi sociale.
  1. Si affiancano 6 obiettivi al tema centrale della Pace:
  • Organizzare la gente contro l’esplosione delle diseguaglianze che ormai è la nuova questione morale e democratica, perché le concentrazioni di ricchezza e potere dettano le agende della politica: aggregare, organizzare, dare voce a chi fa più fatica;
  • La radicalità del Vangelo per un nuovo impegno sociale e politico: insieme ad altre organizzazioni aprire un cammino, una strategia nuova per sollevare alcune contraddizioni: disarmo (anche delle coscienze), dialogo, democrazia secondo Costituzione (libertà e giustizia sociale). Mettersi per le strade per far emergere i volti, il paese e il mondo della dignità;
  • Acli europee e internazionali: Sviluppare la nostra organizzazione europea e internazionale e la nostra presenza nelle reti e nelle istituzioni;
  • Rilanciare la nostra presenza nelle comunità e di circolo, specialmente nelle periferie e nelle aree interne con forme aggregative leggere, gruppi di base, valorizzando la presenza dei servizi per promuovere volontariato e aggregare attorno ai bisogni. Rafforzare nelle province il coordinamento di più azioni ed esperienze di sviluppo associativo;
  • Il lavoro nelle ACLI come lavoro sociale e associativo: siamo datori di lavoro di migliaia di persone, è un banco di prova della qualità del lavoro che proponiamo, utile anche per valorizzare l’apporto delle persone che lavorano con noi nel proporre alla gente nuovo volontariato e nuovo impegno;
  • Parrocchie: rilanciare insieme ad altre associazioni la nostra presenza per una chiesa tra la gente e in uscita.

 

 

 

 

Marina Consonno, Presidente Acli Como Aps