Il Fondo di Solidarietà Famiglia Lavoro: un aiuto Concreto per l’inclusione
Aprile 2023
Il Fondo di Solidarietà Famiglia Lavoro sta concludendo il suo terzo anno di vita. È stato pensato dal Vescovo Oscar Cantoni e costruito sulle orme delle esperienze che l’avevano preceduto nel decennio 2009 – 19 dal Servizio alla Pastorale Sociale e del Lavoro, e da alcune tra le organizzazioni diocesane più attive nel sociale: la Caritas, le ACLI, la Compagnia delle Opere e la Consulta delle Aggregazioni Laicali.
Tra i protagonisti più impegnati nella sua costituzione e nel suo avvio è bello ricordare il presidente delle ACLI comasche Lele Cantaluppi e il direttore della Caritas Diocesana Roberto Bernasconi.
A maggio del 2020 inizia la sua attività che è rivolta innanzitutto ad alleviare i problemi che le fasce di lavoratori più deboli hanno incontrato a causa dell’impatto devastante che il diffondersi della pandemia ha determinato nell’economia e nel tessuto produttivo. La dedica a don Renato Lanzetti, tra i primi ad essere colpiti dalla malattia, e a tutte le vittime del Covid, attesta l’intenzione di operare per rispondere all’emergenza di quel periodo.
Da allora - anche in relazione all’evoluzione della situazione sanitaria e sociale - il Fondo adegua la sua funzione: la condizione della relazione con l’evento pandemico per ottenere un contributo diventa opzionale e poi cessa con l’estinguersi dell’epidemia. Si pone più attenzione, anche grazie al miglioramento della possibilità di relazione tra le persone, al rapporto con i richiedenti, e le risposte sono più legate alla ricerca di una attesa formativa e di inserimento mirato accanto all’aiuto economico. Nell’ultimo periodo si è cercato di individuare modalità di accompagnamento ai servizi per l’impiego pubblici e del privato sociale, che permettano alle persone in difficoltà di avere un supporto strutturato, con l’obiettivo di trovare un lavoro il più possibile stabile. Questa nuova fase verrà meglio descritta in un articolo di approfondimento che sarà ospitato da Laboratorio Sociale nei prossimi mesi.
I numeri del Fondo: in meno di tre anni di attività ha risposto a quasi 600 domande di persone in difficoltà, il 40% italiani, la metà delle domande è stata formulata da donne. I nuclei famigliari interessati comprendono complessivamente 2300 persone, di cui 815 figli, in gran parte minori. Complessivamente fino ad oggi sono stati erogati più di 710.000 euro.
Le risorse per permettere questo grande investimento sono pervenute al Fondo da tanti cittadini che hanno donato e stanno ancora donando attraverso bonifici al conto della Fondazione Caritas Solidarietà e Servizi, ed utilizzando PayPal, ma anche da diverse istituzioni ecclesiali e benefiche, tra le quali: la Diocesi di Como grazie ad un contributo della CEI, il Fondo Povertà della Comunità Comasca, la Cassa Rurale di Cantù e Confindustria.
Queste risorse sono state interamente devolute ai beneficiari: l’organizzazione del Fondo, considerando tutti i livelli, dal Comitato dei Garanti, ai referenti vicariali, agli operatori che si sono rapportati con i richiedenti, non ha comportato alcun costo, nemmeno per le spese vive.
Per arrivare a questo risultato si sono utilizzate le strutture delle aggregazioni promotrici, prima fra tutte la Caritas, ed il volontariato di decine di persone, responsabili di organizzazioni provinciali e diocesane, membri attivi di vicariati, parrocchie ed associazioni presenti su tutto il territorio. L’impegno profuso non è stato omogeneo su tutto il territorio diocesano, accanto a zone in cui si è concentrata la presenza del Fondo ve ne sono state altre meno attive, quindi uno degli obiettivi del prossimo periodo è quello di avere un coinvolgimento più diffuso.
Questa è la storia della breve vita del Fondo, che nelle intenzioni del Vescovo è destinato a diventare una risorsa stabile e strutturata tra le opere della chiesa diocesana. Nel Libro Sinodale, rilasciato al termine del recente Sinodo, si legge:
“…27.2. Si dia continuità al Fondo diocesano di solidarietà “Famiglia e Lavoro e ai Centri di ascolto nelle parrocchie e nei vicariati. La promozione del Fondo diocesano costituisca anche un’occasione di formazione della comunità nella lotta contro le diseguaglianze sociali e nell’impegno per il bene comune… “ che significativamente riconosce l’opera del FSFL2020 tra quelle costituenti l’impegno della Chiesa di Como nel sociale, e lo investe di un compito missionario attraverso la formazione e l’azione sociale nella stessa comunità cristiana.
È questo il senso profondo della presenza del Fondo nelle realtà parrocchiali e di base. Si deve considerare la necessità - ma anche la difficoltà - di portare nelle comunità l’importanza di un impegno sociale che vede in particolare nel lavoro una dimensione centrale della vita cristiana.
Come promuovere un impegno alla luce dell’insegnamento di Papa Francesco su questi temi, utilizzando il Fondo come fonte di esperienza concreta e vissuta, interagendo con i tanti soggetti sociali, economici ed istituzionali che possono essere coinvolti, sarà il principale obbiettivo del cammino futuro, ed il contributo delle ACLI di Como e di Sondrio sarà certamente importante e costruttivo.
Don Giampaolo Romano, direttore del Servizio alla Pastorale Sociale, del Lavoro e della Custodia del Creato della Diocesi di Como.
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