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In cammino per la pace

Novembre 2022

Da sempre nella nostra storia delle Acli della provincia di Como i temi della Pace, collegati alla solidarietà internazionale e all’ecumenismo, hanno rappresentato una parte molto importante dell’impegno personale e dell’organizzazione, attraverso una mobilitazione di volontari di regola gratuita. Un impegno quest’ultimo accompagnato da grande entusiasmo ma anche da notevoli fatiche: basti pensare all’esperienza che i giovani ed anche i “meno giovani” del nostro territorio hanno avuto con il progetto di volontariato internazionale promosso da Ipsia  chiamato “Terra e Libertà”,  in Bosnia per animare i campi profughi, o per trasportare lì beni di prima necessità. Oppure gli innumerevoli viaggi in Russia e a Mosca in particolare, prima per un progetto di aiuto con la collaborazione della CISL ai bambini orfani, mediate la realizzazione di una “casa e di un officina da favola”;  l’impegno poi è maturato in ambito ecumenico con i rapporti con la Fraternità Sretenie di Mosca, i cui contatti sono ancora oggi attivi.

Abbiamo partecipato alla nascita ed alla vita del “Coordinamento Comasco per la Pace” che raggruppa, oltre alle associazioni del volontariato della provincia, moltissimi comuni, ed è particolarmente attivo nell’organizzazione di convegni e di scuole di formazione alla nonviolenza. Ricordiamo quindi i progetti sulla nonviolenza in collaborazione con la Caritas, che sono culminati nella realizzazione della “Comunità Obiettori” di Arosio, e che ha contribuito successivamente alla creazione insieme ad altre associazioni del territorio marianese e canturino,  del  “Mese della Pace”, iniziativa nella quale sono previsti numerosi convegni e la annuale “Marcia della Pace”.  Questi fatti per citare e ricordare alcune delle attività concrete del nostro impegno per la Pace, che non si limitano soltanto all’organizzazione di incontri e convegni, ma sono generatori di azioni utili e di un proficuo camminare insieme.

Infatti la Pace mette in movimento.  È un cammino. «E, per giunta, cammino in salita», sottolineava don Tonino Bello, che aggiungeva: «Occorre una rivoluzione di mentalità per capire che la pace non è un dato, ma una conquista. Non un bene di consumo, ma il prodotto di un impegno. Non uno striscione di arrivo ma un nastro di partenza». Le strade della Pace esistono davvero, perché il mondo non può vivere senza Pace.  Siamo convinti come Acli che occorra perseguire proposte concrete per costruire un mondo “altro”, fraterno, giusto e solidale, negli ambiti del lavoro, dell'educazione e nel dialogo tra generazioni.  A questi valori ci siamo sempre ispirati. Il nostro impegno e le nostre azioni si rivolgono in primo luogo all’affermazione di principi universali, che hanno nell’intransigente rifiuto della guerra e della violenza il fondamento primo. La guerra è pazzia, le armi non portano la pace. Ora la guerra è tornata nel cuore dell'Europa, per questo riteniamo nostro dovere affermare il nostro essere “pacifisti o pacificatori” in questa tragica fase storica che sta provocando nuovi lutti, dolori e devastazioni, nella speranza di sensibilizzare il maggior numero di cittadini, affinché gli stessi siano disponibili a partecipare alla costruzione di un futuro di Pace per tutti.

L'invasione dell'Ucraina da parte della Federazione Russa è una violenza inaccettabile, che condanniamo con fermezza e senza riserve. Nulla può giustificare un intervento armato contro la popolazione. La guerra in Ucraina è gravida di ulteriori preoccupazioni perché si è da subito configurata come uno scontro internazionale tra blocchi di potere. L'ampiezza di tale scontro potrebbe abbracciare l'intero globo: incombe lo spettro di una Terza Guerra Mondiale combattuta con armi atomiche. Pur nella nostra relativa impotenza, sentiamo il dovere morale di opporci a questo scenario con la massima energia possibile, ne va della sopravvivenza della stessa vita sulla Terra. Premesso ciò diciamo: no ad ogni guerra! Siamo e saremo sempre dalla parte delle vittime!

Siamo contro l’aggressione Russa ai danni del popolo Ucraino, così come contro qualsiasi aggressione ad altre nazioni. Ci opponiamo ad ogni pacificazione, come esito di una sconfitta militare ottenuta con la forza delle armi. Riconosciamo come unici strumenti per dirimere le controversie tra gli Stati la diplomazia ed il diritto internazionale. Quindi invochiamo il cessate il fuoco, in Ucraina e ovunque nel mondo!  Siamo contro l’aumento della spesa militare. Diciamo no al possesso e all’uso di armi nucleari, da chiunque esse siano possedute!  Chiediamo all’Italia di ratificare il Trattato ONU di proibizione delle armi nucleari non solo per impedire la logica del riarmo, ma perché siamo consapevoli che l’umanità può essere distrutta.  La possibilità di combattere una guerra nucleare, anche tattica, è un’assoluta follia e rende necessario rimettere all’ordine del giorno il disarmo nucleare mondiale.  Siamo totalmente contrari alla presenza e al mantenimento di armi nucleari nel nostro Paese ed in Europa; nonché all’acquisto, alla produzione e alla commercializzazione dei vettori di tali ordigni.

Un’interessante riflessione introdotta qualche giorno fa dal Presidente della Repubblica Francese, ha definito il nostro camminare verso la Pace come un percorso che ci avvicina alla meta attraverso diverse tappe intermedie che egli ha chiamato “Pace Impura”. Può essere quel cammino in salita citato prima indicato da don Tonino Bello; un cammino che non ci deve sconvolgere come aclisti o come cristiani, quando leggiamo di una divisione quale quella che si è prodotta sul diritto alla difesa armata ed in concreto, sul rifornimento di armi alla resistenza Ucraina. “…Ricordiamo che forse, il modello migliore per capire la complessità del bene, della realtà, delle differenze, della misericordia, della bellezza, non è la sfera, dove ogni punto è equidistante dal centro e non vi sono differenze tra un punto e l’altro; ma il modello migliore è il poliedro, che riflette la confluenza di tutte le parzialità che in esso mantengono la loro originalità, ma fanno l’unità…” (cit. Papa Francesco).

Lo scorso 5 novembre le Acli - tra le associazioni organizzatrici - hanno marciato per la Pace a Roma insieme con più di seicento realtà della società civile riunite nell’organizzazione di “Europe for Peace”.  L’afflusso di oltre centomila persone che da piazza della Repubblica hanno sfilato per le vie della capitale fino a piazza san Giovanni, hanno dato un segnale forte ed inequivocabile di cosa vogliano le associazioni e la gente comune.   Ha affermato Emiliano Manfredonia, Presidente Nazionale delle Acli, nel corso del suo intervento in piazza San Giovanni “…vogliamo che da Roma parta un movimento popolare che faccia sentire l’urlo della Pace in tutto il continente, e anche nella Russia dove è repressa la libertà.  Domandiamo con forza che il Segretario Generale dell’ONU si faccia protagonista convocando una conferenza internazionale di Pace. Facciamo nostre le parole di Papa Francesco che chiede al Presidente della Federazione Russa di fermare, anche per amore del suo popolo, questa spirale di violenza e morte, e chiediamo al Presidente dell’Ucraina che sia aperto a serie proposte di Pace…”.  

Le ACLI hanno partecipato a questa imponente manifestazione organizzando oltre 30 pullman da tutta l’Italia, treni ed aerei dalle isole, radunando nella Capitale più di tremila aclisti; donne e uomini che dopo oltre otto mesi di conflitto, chiedono un negoziato per la Pace e la messa al bando tutte le armi nucleari, dando così un segno di vitalità e di impegno che ridà forza e coraggio a molti.  

 

Piergiorgio Pozzi, Segreteria della Presidenza delle Acli di Como