Le ACLI di Como piangono la scomparsa del loro Presidente Provinciale.
Ottobre 2021
Emanuele Cantaluppi si è spento domenica 26 settembre a causa dell’improvviso peggioramento di un male da tempo combattuto con pazienza accompagnata da tenace determinazione.
Era nato a Como 67 anni fa, a Sant’Agata, e la vita della comunità parrocchiale è stato un suo punto di riferimento continuo. Poi le ACLI: dopo un primo approccio all’associazione come militante del gruppo cittadino, aveva dedicato il suo impegno soprattutto alle attività delle imprese nei settori dei servizi assistenziali e sociali, conciliando le responsabilità che diventavano sempre più importanti con la vita lavorativa e una famiglia sempre vicina e aperta al prossimo che lo ha stimolato a promuovere e vivere esperienze di condivisione come l’associazione “Alle Querce di Manre”, di vicinanza all’Associazione “Radici e Ali” e di assunzione di responsabilità genitoriali in qualità di famiglia affidataria.
Nel tempo ha ricoperto importanti ruoli nell’organizzazione, diventando via via responsabile di imprese sociali e Cooperative: “Acli Solidarietà e Servizi”, “Questa Generazione”, il Patronato Acli ed ENAIP Lombardia lo hanno avuto come Presidente o attivo membro del Consiglio di Amministrazione.
Nel 2016 è diventato Presidente Provinciale, carica rinnovata in occasione dell’ultimo congresso dell’ottobre 2020.
In questi ultimi anni alla guida dell’associazione, Emanuele ha messo al servizio dell’organizzazione e delle persone che hanno condiviso con lui cammino e responsabilità, l’esperienza acquisita in una vita di attività sociali e di rapporti.
Ha dato priorità alla rete di relazioni: all’interno delle ACLI, quelle di Como innanzitutto, ma anche quelle regionali e nazionali che in questo periodo di pandemia hanno vissuto momenti difficili e dove, nonostante fosse nuovo nel ruolo, è stato apprezzato per la pacatezza e il buon senso che sapeva portare nelle dinamiche organizzative.
Ma anche nella Chiesa Diocesana e nella società comasca ha sempre avuto un ruolo di tessitore di relazioni, di promotore di fraternità: è stato un punto di riferimento nei mondi variegati della lotta all’emarginazione, dell’accoglienza degli immigrati, della promozione del lavoro, della pace e dell’internazionalità. Con affondi nella politica, in favore della costruzione dell’Europa e di una democrazia partecipata e inclusiva in primo luogo, senza trascurare l’attenzione alle vicende amministrative e sociali della sua città, che l’hanno visto più volte prendere posizione a fianco degli ultimi. Ed emblematicamente è morto nel giorno che la Chiesa dedica ai migranti e ai rifugiati.
Gli attestati di vicinanza e di cordoglio che ci stanno arrivando fin dalle prime ore dalla scomparsa e la stima che la Chiesa e la società civile comasca dimostrano per la sua persona saranno uno stimolo per noi aclisti comaschi per seguire il suo cammino, certi di averlo a fianco ogni volta che ci impegneremo con l’azione sociale e politica e con le opere per il bene della comunità e la difesa dei più deboli.
Giorgio Riccardi, presidente consiglio provinciale ACLI COMO
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