Politica e spiritualità
Marzo 2023
Bose è situata in una frazione di Magnano in provincia di Biella, una località piuttosto isolata immersa nel verde ai piedi delle Alpi. È qui che si trova una delle comunità monastiche interconfessionali più importanti d’Italia, ed è l’unica in Italia dove sono presenti sia monaci che monache: in questa comunità vengono prodotte delleceramiche molto particolari, mentre i religiosi si sono occupati della costruzione del monastero, e peraltro sovrintendono ancora oggi alla manutenzione dell’immobile, ma anche al loro nutrimento sia per il corpo che per l’anima.
In questo luogo davvero molto peculiare ed unico nel suo genere, le Acli della Lombardia hanno tenuto di recente una serie di conferenze riguardanti il tema della spiritualità, la stessa intesa in particolare come ispirazione della politica italiana ed europea. Abbiamo partecipato anche noi delle Acli di Como: è stata una occasione di confronto tra i giovani delle Acli, con alcune personalità della politica e dell’università italiana, scandita dalla tranquillità suscitata dal paesaggio - a dir poco incantevole - e dalla condivisione dei ritmi di vita e di preghiera interni al monastero.
Il primo scambio dialogico è avvenuto la mattina di sabato 4 marzo, tra un monaco, Fr. Luciano Manicardi, ed il Presidente delle Acli di Bergamo, Daniele Rocchetti. Abbiamo discusso del significato della Parola nella politica; di un contenuto ispirato che troppo spesso non ha più alcun valore effettivo nella realtà ontologica, e questo fatto forse è uno dei motivi per cui la destra è giunta a governare il Paese. Manicardi ha parlato in modo chiaro della filosofia weberiana in termini di “grammatica del potere”. L’ascolto inoltre dovrebbe essere prioritario nella nostra “società liquida” - citando probabilmente Bauman - ed è necessario che lo stesso si fondi su un paradigma cristiano di memoria, fede, ma soprattutto di Logos nell’azione concreta e nelle tesi.
Dopo questo primo incontro, abbiamo quindi pranzato, condividendo questo spazio conviviale insieme a personalità come Rosy Bindi o Pierluigi Castagnetti, e la semplicità, l’umanità e la cordialità dei monaci e delle monache. Nella prima parte del pomeriggio abbiamo assistito al confronto tra Pierluigi Castagnetti, storico esponente della Democrazia Cristiana e del Partito Popolare, e Filippo Pizzolato, professore di Istituzioni di Diritto Costituzionale all’Università Cattolica di Milano. In questa occasione è emerso il punto interrogativo riguardante la vitalità della tradizione politica, sociale e giuridica del cattolicesimo democratico. È risultata evidente l’ “asfissia” a cui è soggetta questa nobile tradizione politica: una fatica operativa che interessa ormai le istituzioni locali, i comuni, fino al livello europeo ed internazionale. Castagnetti ha ricordato la tradizione storica di quella che fu la Democrazia Cristiana e dell’opera politica di don Giuseppe Dossetti, un celebre padre costituente. Con riferimento all’attualità, Castagnetti ha evidenziato che al livello della politica europea stiamo correndo un rischio enorme, poiché sembrano ritornare quelle spinte nazionalistiche che hanno caratterizzato il primo Novecento.
Pizzolato si è invece soffermato sul contesto nazionale, rilevando come in generale le forze politiche stiano optando sempre con più forza verso modelli costituzionali di tipo presidenziale o semipresidenziale; si tratta di concezioni che evidenziano molti difetti se calate nel paradigma italiano con riferimento all’apparato di democrazia pluralistica pensato e costruito dai nostri padri costituenti. Castagnetti ha infine precisato come in sede di Assemblea Costituente l’egemonia culturale sia stata fortemente di tipo cattolico-cristiano, giacché il principio personalista della Costituzione fu una forte affermazione della concezione politica democristiana.
Nella seconda parte del pomeriggio abbiamo assistito ad una lezione di Luigina Mortari, professoressa di Epistemologia della Ricerca Qualitativa presso l’Università degli studi di Verona. La professoressa Mortari si è soffermata sulla filosofia di Platone ed in particolare sull’opera “La Repubblica”, il testo per eccellenza della politica e della filosofia politica. È a partire da questo riferimento che si evidenzia come in politica sia fondamentale l’amicizia tra le persone che la animano. Tuttavia in questo senso è necessario evidenziare le tre tipologie che rimandano alla filosofia aristotelica: l’amicizia per l’utilità, per il divertimento e per il bene. In questa prospettiva ci si può porre la domanda su cosa voglia dire “per il bene”. Non è oggettivamente possibile dare una definizione del concetto di “bene”; proprio per questo motivo è necessaria la costante ricerca della verità, elemento che da sempre contraddistingue la tradizione culturale cattolica.
Domenica 5 si è tenuto il dialogo tra Emilio del Bono, Sindaco di Brescia eletto al Consiglio regionale della Lombardia, e Rosy Bindi, storica esponente del centro-sinistra cattolico. Del Bono ha lanciato una provocazione tranchant ponendo l’interrogativo - considerando la sempre minore percezione di quanto sia costata la democrazia e del benessere invece che la stessa ci porta - se le nuove generazioni vorranno ancora vivere in questo sistema democratico, oppure se ci saranno delle derive autocratiche, le quali sono possibili in primis se la popolazione è predisposta alle stesse.
Rosy Bindi ha posto poi una questione storico-sociale, evidenziando come le nuove generazioni siano in buona parte un prodotto della società dell’individualismo che si è affermata negli anni ottanta e novanta del secolo scorso. Il cattolicesimo democratico dovrebbe quindi recuperare la propria dimensione di comunità che sappia aggregare e coinvolgere; i ragazzi e le ragazze delle nuove generazioni dovrebbero “mordere la vita” e prendersi i loro spazi anche in ambito politico.
Tutte queste riflessioni fatte davanti ai giovani delle Acli lombarde rappresentano un bagaglio culturale davvero importante da diffondere e da coltivare, nella consapevolezza che un mondo più umano, cristiano e solidale è possibile. L’esperienza di Bose ci ha dato la possibilità di scoprire e conoscere una riserva di persone che offrono risposte complesse ed effettivamente concretizzabili a problematiche complesse. Si può non essere del tutto d’accordo con gli ideali e certe soluzioni proposte, ma il metodo indicato del cattolicesimo democratico è senza dubbio una tradizione politica da incentivare.
Jacopo Pedotti e Alice Cruciata, giovani del Servizio Civile Universale Acli Como
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