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Ripartire ricordando Emanuele Cantaluppi

Novembre 2021

Il 26 settembre 2021 ci ha lasciati il nostro caro Presidente Emanuele Cantaluppi. Come ACLI abbiamo perso non solo un Presidente, ma anche un protagonista del cattolicesimo democratico, un uomo mite, sensibile, profondamente religioso che ha saputo esprimere passione e impegno costante a  favore dei più deboli.

Alla guida della ACLI di Como nel primo mandato nel 2016, ha accettato anche il rinnovo del secondo mandato nel 2020, coniugando con armonia e sobrietà,  sensibilità religiosa e apertura sociale, consapevole delle sue debolezze e del suo male  da tempo combattuto con pazienza accompagnata da tenace determinazione.

Animato da una forza d’animo e da una carica positiva incrollabili ha saputo darci una lezione rispetto agli impegni da assumere: quella di non fare mai passi indietro, di renderci disponibili comunque sempre, rispondendo alle chiamate, pur nelle difficoltà, nelle inadeguatezze che inevitabilmente accompagnano ogni scelta.

Un dettato, una richiesta questa, di responsabilità per le ACLI che devono proseguire nel dare una testimonianza costruendo un punto di vista forte per la comunità locale.

Il 22 ottobre 2021  si sono svolte le elezioni del nuovo Presidente delle ACLI di Como.

Ricordare Emanuele in questo significativo passaggio, ha voluto rimettere a fuoco l’importanza di proseguire oggi il cammino facendo memoria della sua costante  volontà di affrontare percorsi laicali dentro la Chiesa,  con la consapevolezza di agire nella costruzione del bene comune, del riconoscimento dei suoi valori e dei legami amicali e associativi.

Il Consiglio Provinciale, ponendo la propria fiducia nella mia persona, mi ha affidato la responsabilità di affrontare e proseguire nel difficile compito tracciato.

Ho accettato, non senza difficoltà, la proposta di questo incarico, fortificata dall’eredità valoriale di Emanuele e dalla spinta passionale che mi ha sempre legata alle ACLI ormai da molti anni.

Porteremo avanti il programma avviato lo scorso anno, con la richiesta di un aiuto da pare di tutti, nella consapevolezza delle difficoltà e dei diversi nodi da affrontare:

  • dare slancio all’associazione,  già in sofferenza dopo la crisi pandemica che ha messo in luce la fragilità sanitaria territoriale e il costante e generalizzato sradicamento dal locale con la chiusura dei circoli. E’ forte l’urgenza di rilanciare l’animazione sul territorio con la presenza di figure di giovani  per ricreare generatività;
  • porre attenzione alle risorse, affrontando il calo del tesseramento e la difficoltà  delle nostre imprese sociali a stare sul mercato …;
  • riconoscere la necessità del miglioramento e del presidio dei nostri servizi. Patronato e Acli Service rivelano la loro professionalità, ma occorre avere il coraggio di inserire idee innovative che possano guardare ai bisogni sociali emergenti;
  • migliorare l’attenzione alla politica sociale, sottolineando la necessità di competenza e laicità, di capacità di progettualità, di elaborazione di un pensiero che possa essere distintivo, profondo e innovativo;
  • presidiare i punti di forza consolidati da Emanuele,  in modo particolare  i rapporti con la Diocesi e il mondo cattolico, con l’associazionismo e tutto il Terzo Settore.

Un programma che ripercorre il solco della tradizione aclista, aspirando ad un rinnovata flessibilità e presenza sul territorio e che, unitamente alla responsabilità, passione e impegno di tutti gli  amici  della presidenza che sono confermati, vogliono condividere con me questo passaggio: Mauro Minotti, Stefano Panzetta, Piergiorgio Pozzi, Sara Picone, Luca Montoro.

E con le figure tecniche di supporto: Serena Frangi, Fausto Ronchetti.

 

Con un ringraziamento particolare a Giorgio Riccardi che proseguirà il suo impegno come Presidente del Consiglio Provinciale e a tutti coloro che già mi hanno dato la loro disponibilità a collaborare.

L’impegno che ci accingiamo a svolgere è oneroso, gravato dalle difficoltà del passaggio e del cambiamento sociale in atto. Con l’aiuto del Signore cercheremo di fare del nostro meglio, sollevati da una  frase di San Francesco, spesso richiamata dal Papa, che ci pone in un cammino di continua speranza senza lasciarsi soffocare dall’esigenza continua di dare subito risposte alle domande emergenti ma senza nemmeno crearci alibi per non fare:

“Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile.

E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile…...”


Marina Consonno, Presidente provinciale ACLI Como