Vicinanza agli amici della Fraternità di Sretenie
Marzo 2022
Della Fraternità “Sretenie” cioè “Trasfigurazione” che ha la sede principale in Mosca ma è presente in diverse città della Russia, impressionano l’accoglienza e la familiarità del trattamento che ci hanno sempre riservato.
Da 20 anni infatti si è consolidato un legame con le ACLI Lombardia, in particolare di Como e Cantù , in un percorso di “ecumenismo dal basso”, nel segno del reciproco apprezzamento e della vicendevole stima. Ogni volta – purtroppo a causa della pandemia l’ultimo incontro è avvenuto nell’agosto 2019 – siamo sempre stati circondati da un atteggiamento che definire fraterno non è certo una forzatura. L’ideatore e fondatore della Fraternità è Padre Giorgio Kocetkov, sacerdote della Chiesa Ortodossa ordinato nella stagione brezneviana, il che significa già avere una certa dose di coraggio nell’andare contro all’opinione pubblica russa e soprattutto alle forze politiche del tempo.
Quello che colpisce da subito nel visitare questi nostri amici è il loro vivere/manifestare la fede all’interno della fraternità. I momenti di preghiera – si avverte chiaramente – sono intensamente vissuti. Il loro modo di vivere la fede si percepisce come il frutto di una scelta personale consapevole. Non è solo un pregare attraverso il rito ma anche un vivere in modo efficace il dono e la scelta della fede nella condivisione concreta. Un aspetto di primaria importanza è quello di preparare le persone in modo adeguato a raccogliere la sfida culturale e pastorale in un mondo che fatica a trovare la propria identità: per poter ricevere il battesimo è necessario dapprima istruirsi con un corso di catecumenato (della durata di almeno un anno) frequentando l’Istituto di san Filarete, dove si svolgono anche corsi di teologia a livello universitario.
Ai partecipanti dell’Istituto, viene proposto inoltre di approfondire ulteriormente la fede cristiana attraverso la costituzione di piccoli gruppi comunitari che formano poi complessivamente la Fraternità di Trasfigurazione. I momenti comuni di incontro si concretizzano in particolare nei Vespri del sabato sera e nella celebrazione della Liturgia domenicale. Inoltre si riuniscono tra loro in gruppi di una ventina di componenti ciascuno, nelle diverse famiglie per una agape fraterna infrasettimanale, per leggere e commentare brani della Parola di Dio mentre i diversi componenti di ciascun gruppo rinsaldano così l’amicizia tra loro, pur non dimenticando la realtà sociale nella quale sono immersi.
Ogni anno inoltre sono organizzati convegni di livello internazionale dove vengono dibattuti argomenti specialmente religiosi ma anche sociali: l’ultimo già fissato per la metà di Aprile 2022 riguarderà il tema “Alla ricerca del lavoro riscattato”. A tali incontri partecipano professori universitari e personaggi molto importanti della “intellighenzia” russa come la poetessa Olga Sedakova ed altri scrittori e registi. Diverse volte siamo stati invitati a portare la nostra esperienza di aclisti (degno di ricordo sono i diversi interventi di Giovanni Bianchi, già presidente delle ACLI negli anni ‘80), cosa che ci è stata richiesta anche questa volta sull’argomento del lavoro. Purtroppo la circostanza della guerra in Ucraina non permette, con sommo nostro dispiacere, di poter svolgere questo convegno.
Rispetto al triste momento attuale in cui si trovano, quello della guerra in corso, dalle interlocuzioni avute, questi nostri amici sono consapevoli di vivere in una situazione sociale ed ecclesiale che presenta non pochi versanti difficili e contraddittori. Una Chiesa quella ortodossa russa, che è tornata alla visibilità con tutti i rischi “politici” che ne conseguono, e che fatica a trovare la capacità di dialogo con le altre Chiese, anche all’interno dello stesso mondo ortodosso. Rischi “politici” collegati alla loro storia passata più o meno recente, che unisce in modo forte (a volte mortale!) il loro legame allo stato nazionale e problemi di natura più intra-ecclesiali, quali la presa di posizione contro la Chiesa ortodossa ucraina che si è staccata dalla Chiesa russa.
Amici che in questo momento ci trasmettono, pur tacendo, un rumoroso silenzio per la paura dell’isolamento, paura della possibile rottura di rapporti costruiti con fatica e in molti anni, paura di non rivedere chissà per quanto tempo amici e parenti, di restare in balìa di chi ha deciso che questa non può essere chiamata “guerra”, ma deve essere definita “operazione speciale”. Ci parlano di una ragazza moscovita che non riesce più a svolgere il suo lavoro come prima “per la vergogna e l’angoscia”, e che chiede “per favore di dire a chi conosci di non odiarci, perché io, i miei amici e tanti altri non vogliamo questa guerra”. Le dimensioni del fenomeno degli arresti di gente comune, da un lato, e, dall’altro, delle defezioni tra gli oligarchi storicamente vicini al presidente Putin, fanno pensare ad un punto di non ritorno per il suo governo, sebbene non sia possibile prevederne la durata.
Inoltre, 270 sacerdoti ortodossi hanno inviato un appello affermando che la vita di ogni singola persona è un dono inestimabile e irripetibile di Dio, e perciò desiderano che tutti i combattenti – russi e ucraini – tornino sani e salvi alle loro case e allo loro famiglie. Pensano con amarezza al baratro che figli e nipoti dovranno superare, in Russia e Ucraina, per tornare a guardarsi come amici, per tornare a stimarsi e a volersi bene. Affermano un immenso rispetto per il dono divino della libertà umana, e ritengono che il popolo ucraino debba poter fare la sua scelta in modo autonomo, e non stando nel mirino delle mitragliatrici, senza subire pressioni né dall’Ovest né dall’Est (tratto da la Nuova Europa del 4 marzo 2022).
Piero Torricelli, Consigliere Provinciale ACLI Como
Piergiorgio Pozzi, Responsabile Pace e Ecumenismo ACLI Como
Alfredo Pozzi, Teologo Acli Como
Recapiti ACLI Como
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