Volontari aclisti impegnati nelle missioni umanitarie di solidarietà con il popolo ucraino
Novembre 2022
Ci chiamiamo Pinuccia e Paola, siamo due socie dell’Associazione Famiglie in Cammino delle Acli di Como, ed anche volontarie. Insieme con tante altre persone abbiamo partecipato alla realizzazione di Missioni Umanitarie in Ucraina, coordinati da don Giusto Della Valle, Parroco della Parrocchia di Rebbio, in collaborazione con le parrocchie di Maccio, Villaguardia, Valmorea, Menaggio, Cantù, Bregnano. La comunità ecclesiale di Rebbio si è occupata già a partire dal 2011 dell’accoglienza, integrazione dei migranti, di persone provenienti da tutte le parti del mondo. Attualmente sta accogliendo minori non accompagnati provenienti dall’Egitto, dalla Tunisia e dall’Afghanistan, indirizzati lì dal Comune di Como in attesa di essere poi collocati nelle comunità per minori che però attualmente sono piuttosto sature.
Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina la Parrocchia di Rebbio si è attivata con numerosi volontari per dare aiuto alla popolazione, inizialmente portando generi di prima necessità presso il confine polacco, dove nei centri di accoglienza allestiti dagli enti locali, si assiepavano tantissime persone sfollate, per lo più donne e bambini. Si è offerto loro anche un passaggio verso l’Italia, dove già si trovavano magari amici o parenti, mentre alcune micro-famiglie sono state accolte nel comasco.
Sul tema delle donne e dei bambini, si inserisce il nostro apporto volontario, infatti a marzo ci è arrivata una richiesta esplicita in tal senso. Cioè la necessità di una presenza femminile sui convogli, perché le donne, provenienti da situazioni precedenti di violenza non si fidavano dei volontari uomini (forse si sono verificate violenze durante la loro fuga...). Ecco quindi siamo partite. La prima destinazione è stata Chelm, in Polonia, presso la Chiesa Battista, trasformata in centro di accoglienza. La chiesa era sostanzialmente diventata un dormitorio, accatastati ovunque c’erano beni di ogni genere come alimenti, vestiti, carta igienica, detersivi e valige.
Le valige ci evocano immagini che non vorremmo più vedere. Non sono “valige felici”, vacanziere, infatti arrivavano al seguito di donne giovani ed anziane, bambini, di qualche uomo in là con gli anni o disabile, tutti appunto con un bagaglio ciascuno. Anche i bambini erano dotati del proprio zainetto di scuola, zeppo però di ricordi e di speranze, con le orecchie di un peluche che sbucavano fuori; c’era anche la compagnia di qualche amico a quattro zampe. Arrivavano di giorno e di notte, la chiesa era sempre aperta per loro, la cucina per un piatto caldo anche. La sera c’era sempre un incontro con un sacerdote animato da canti. Si accoglievano in questo modo le numerose persone in fuga.
In fuga… ma verso dove? Il sacerdote ed i volontari lì presenti ci hanno segnalato 3 donne e 6 ragazzini che volevano raggiungere l’Italia, si sono così sbrigate le formalità del caso, preparati i documenti necessari per la destinazione prescelta: Italia, Como, Rebbio, la parrocchia di S. Martino. Don Giusto ci ha accolto alle 4 del mattino dopo un viaggio durato più di 24 ore. Ora questi rifugiati sono accolti in un appartamento parrocchiale a Lurate Caccivio. Chissà cosa avranno pensato queste persone? Tutte hanno lasciato a casa un marito, i fratelli, i genitori, magari anche un figlio appena diciottenne. Poi sono susseguiti altri 3 viaggi in cui sono stati trasportati ancora beni di prima necessità, e nello stesso tempo si è dato un passaggio a chi aveva bisogno, per l’Italia ma anche per la Polonia e la Germania. Il viaggio che ricordiamo con più simpatia è stato intrapreso durante la Pasqua Ortodossa, dopo aver partecipato ai festeggiamenti, abbiamo accompagnato in Italia due mamme con le loro figlie. Angelina 3 anni, un vero terremoto, vivacissima, ad ogni fermata faceva “la spesa”, e scappava ovunque. Arina di 8 anni tranquilla, ci ha confezionato un mazzolino di fiori raccolti nel prato dell’Autogrill. Adesso sono entrambe inserite nella scuola elementare e materna. Le loro mamme seguono lezioni di italiano in attesa di un lavoro e, chissà, di poter magari ritornare a casa in Ucraina.
Tornare. All’attualità il flusso di profughi verso il nostro Paese è quasi inesistente, anzi alcune donne stanno rientrando in Ucraina occidentale. I nostri viaggi però continuano, si sono spinti in, sempre più all’interno dell’Ucraina, raggiungendo le zone più colpite dagli eventi bellici. Abbiamo in campo tre progetti umanitari: il primo a Leopoli, Kiev e Karkiv appoggiati dalla Chiesa Greco-Cattolica; il secondo presso l’Orfanotrofio Magal di Chernivtsi, dove sono ospitati 50 bambini con disabilità motoria e psichica; il terzo a Korosten, città a nord-ovest di Kiev, appoggiati dalla chiesa Battista. Tutte tre le iniziative sono accomunate dal bisogno cronico di cibo, farmaci, abbigliamento, coperte. Anche di beni più specifici come stufette, generatori di corrente, e… soldi per acquistare materiali vari e carburante. Ci stupisce sempre la grande generosità della gente che dona, anche se ora le raccolte sono diventate un po' più povere, complice il disagio economico che dilaga nel nostro Paese. Si avverte anche un calo di attenzione, come se ci stessimo abituando ad una situazione che si sta cronicizzando, oppure ci sentiamo tutti più stanchi… Una cosa è certa fino a quando la guerra non finirà, ed avremo ancora le forze fisiche ed economiche necessarie, continueremo ad aiutare questa gente, ad ascoltarla e a condividere qualche momento di convivialità, perché dietro ad ogni scatola di alimenti, o ad un vestito, oppure ad un generatore, c’è il volto di Alina, Ihor, Yulia, Kostantin, Teresa che ci hanno accolto a casa loro, ci hanno dato ospitalità condividendo con noi il cibo ed offrendoci una branda per riposare.
Vi segnaliamo pertanto l’IBAN della Parrocchia di Rebbio per favorire gli aiuti umanitari con una offerta (IT68K0843010904000000094683 intestato Parrocchia di Rebbio causale Ucraina).
Ringraziamo tutti volontari, i donatori, don Giusto, in particolare le comunità di Civiglio, Brunate e il gruppo di Valmorea, le quali hanno collaborato attivamente alle raccolte di generi vari e all’iniziativa “Una bavaglina per Chernivtsi ", realizzando appunto bavagline e cuscini per i bimbi dell’orfanotrofio.
Pinuccia Camagni e Paola Moule, socie e volontarie di Famiglie in Cammino delle Acli di Como
Recapiti ACLI Como
Via Brambilla 35, 22100 Como
Tel: 031 33 127 11
E-mail: como@acli.it
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