Facilit-Azioni: sinergie per un futuro di solidarietà
Buongiorno a tutte/i, l’evento di presentazione di FacilitAZIONI, nell’ambito de “L’isola che c’è”, ha visto una partecipazione superiore alle aspettative. Questo esito e la presenza all’incontro con Luigi Bobba dedicato alla riforma del terzo settore, confermano l’interesse intorno al nostro progetto, che intercetta un bisogno diffuso di consolidamento delle relazioni tra di noi e con i nostri
All’isola che c’è, nell’ultimo incontro di sabato 17 è stato presentato Facilit-Azioni, il progetto di Auser Como, Acli Como, Circolo Acli Punto Famiglia Aclicolf, Arci ecoinformazioni, Auser Basso Lario e Lila Como. Una sinergia tra associazioni e reti del territorio per rispondere al meglio ai bisogni della comunità, verso maggiore solidarietà.
con la presentazione di un progetto che mette insieme numerose realtà attive nella solidarietà sul territorio comasco e non solo, per confermare, consolidare e ampliare i servizi delle singole associazioni che intercettano i bisogni della società. «Punto d’orgoglio del progetto è la rete molto ampia composta da diversi soggetti che vanno da altre associazioni ed enti del terzo settore anche a enti e organismi in stretto rapporto», ha affermato Massimo Patrignani, di Auser Como. Csv Insubria, Arci Como, Miledù, Questa generazione, Cgil Como, Circolo Legambiente Angelo Vassallo, Vicini di Strada, Fondazione Scalabrini e tante altre.
L’obiettivo è fare rete delle reti. Insieme a una programmazione sociale e sanitaria ci saranno dei focus group per il terzo settore e infine un approfondimento sulla coprogettazione e sulla coprogettazione da tenere sempre a mente. Il comune di Como ha patrocinato questo progetto e mettendosi in rete per fare dialogare i funzionari comunali con mondo del terzo settore il 4 di ottobre ci sarà un incontro largo e assembleare in cui nella città capoluogo si avrà la possibilità di interloquire con mondo del volontariato e dell’impresa sociale con funzionari che hanno responsabilità di programmare. Uno step importantissimo e collettivo in cui seguirà uno step specialistico dove un avvocato di Anci Lombardia farà una lezione su aspetti più teorici.
Il progetto presentato avrà anche una progettazione partecipata e una elaborazione cndivisa del piano esecutivo e il tentativo ambizioso è quella che questa casa trovi casa in Via Napoleone 60 nell’ex Sant’Anna. Il Pnrr nazionale dice che le case di comunità devono essere quelle in cui il terzo settore lavora con la pubblica amministrazione. «Se questo non sarà possibile il progetto vive lo stesso attraverso le nostre sedi». Il bando chiedeva di mettersi in rete e mettere concretezza, per questo il progetto prevederà la messa in rete dei servizi che propongono le realtà partecipanti, in quanto anche nel territorio poco si conosce delle realtà del terzo settore e i suoi servizi. Un altro aspetto importante saranno le esperienze concrete di co-progettazione. «Come Auser ci occupiamo di due servizi: trasporto di persone fragili e compagnia telefonica, per cui vogliamo sfruttare sinergie. Tutti i servizi avranno ulteriore implementazione e attraverso la piattaforma riusciremo a mettere in rete molte più realtà», ha affermato Patrignani.
Umberto Colombo della Cgil ha parlato del lavoro a rete e delle azioni concrete messe in pratica come approccio iniziale. Assieme si fa a Como e in provincia di Como in questo modo una battaglia culturale. Colombo ha affermato che nel territorio è stato organizzato un momento di confronto con delegate e delegati e invitando tutte associazioni che non sono state spettatrici ma sono intervenute. Si è ribadita l’importanza di fare un lavoro comune. Bisogno di interventi sociali sempre più grande perché anche a Como stanno aumentando le distanze. Una parola anche per la guerra in atto, che sta dando risvolti negativi dal punto di vista economico anche a Como con l’inflazione alle stelle e crisi energetica.
Gianpaolo Folcio, direttore dell’azienda sociale comasca e lariana, ha raccontato di ultimi piani di zona zoppicanti per le poche risorse, mentre l’ultimo che si concluderà nel 2023 è stato un piano molto partecipato con una funzione dell’Azienda al servizio del terzo settore il che ha dato un buon slancio per facilit-Azioni che è il primo che parte così a spron battuto. Il tentativo è quello di confermare il nostro ruolo nel modo più costruttivo possibile, fornendo spazi adeguati per formazioni e incontri. Abbiamo lavorato su progetti sovradistrettuali e attivi nel progettare nella direzione di risolvere alcune delle problematiche che investono gli anziani.
Marina Consonno, di Acli provinciale, ha affermato di aver visto nel progetto una possibilità di ampliamento dell’offerta dei servizi e di risposta ai bisogni del territorio. «Domanda di pensione, Spid, Isee, sono servizi offerti ma emergono anche i bisogni legati alla fatica di stare dietro a una compilazione modulistica. Questo ha fatto pensare che ci fosse bisogno di un aiuto e abbiamo trovato la risposta in questo progetto», ha affermato Monzani. Con l’obiettivo di ampliare quello che già si ha e di costruire nuovi sportelli sociali, con percorsi di formazione per avere nuovi volontari e nuove competenze. Sportelli sociali per rispondere concretamente a risposte concrete del cittadino. Dopo Marina Consonno ha preso la parola Paola Monzani, di Aclicolf, parlando della responsabilità del settore e di come la complessità della burocrazia debba essere affrontata in sinergia, tra socie e soci che hanno necessità di comprendere al meglio le leggi e cercare nuove occasioni di lavoro. Essendo un settore ad alta intensità di lavoratori e lavoratrici straniere le difficoltà riguardano la comprensione di doveri e burocrazia, dove esiste un sospetto che alcune pratiche non arrivino a buon fine in quanto immigrati. In realtà a volte i motivi possono anche regole che si applicano anche al cittadino italiano.
Massimo Patrignani ha citato l’importanza sia di coinvolgere più volontari ma anche il ruolo di comunicazione, soprattutto di Arci ecoinformazioni come riferimento per il terzo settore. Fabio Cani, in rappresentanza proprio di Arci ecoinformazioni ha citato il pane quotidiano della realtà che incarna ciò che è stato citato negli altri interventi, tra cui condivisione e comunicazione. «Spesso capita che non siamo al corrente di buone pratiche che avvengono vicino a noi proprio per un difetto di comunicazione di tutte le parti», ha affermato. «Si tratta di mettere in relazione quello che si fa, quello che si approfondisce e quello che si può fare in futuro». Si parla si di comunicazione ma anche di informazione. «Co-programmazione è riuscire a guardare con prospettiva che non può riguardare singolo soggetto. Non si può progettare e programmare senza avere accesso a una serie di informazioni». Fabio Cani ha infine citato anche il contributo di Arci ecoinformazioni alle reti di Como senza frontiere e del Mese della pace, a sottolineare l’impegno per i diritti e contro la guerra.
Carlo Bonetti, di Auser Basso Lario ha raccontato i tre motivi della partecipazione al progetto di una sezione di Auser più operativa: per la possibilità di migliorare i meccanismi operativi e avere nuovi strumenti; per dare una risposta migliore attraverso il collegamento a una rete ampia che offre risposte; e infine attraverso questa rete per innescare meccanismi di collaborazione e ascolto nelle pubbliche amministrazioni locali per fare co-progettazione e co-programmazione davvero e non solo come slogan.
Luigi Colzani, del Csv, ha raccontato del passo decisivo di mettere insieme un’eterogeneità di realtà che acquistano consapevolezza diventando soggetti riconoscibili dalla pubblica amministrazione, come passaggio culturale e politico di lunga durata. Colzani ha citato la sentenza 131 della Corte costituzionale che ha riconosciuto a enti del terzo settore il titolo a occuparsi del bene comune, che fino a questa sentenza sembrava riservato agli enti pubblici.
Laura Longoni, assessora del comune di Cucciago, ha raccontato della propria esperienza amministrativa. Longoni ha sostenuto che il terzo settore è sempre più avanti dell’ente pubblico perché il secondo ha dei vincoli molto forti e limiti nel vedere i bisogni, cosa che il terzo settore vede chiaramente prima. E del lavoro della sua cooperativa per i malati di Alzheimer con luoghi per la socializzazione.
Intervento anche di una rappresentante di Miledù, a testimonianza del supporto e della partecipazione al progetto dell’associazione. Miledù contribuirà con lo sviluppo a strumenti olistici di accompagnamento sociale e lavorativo partendo dalla scoperta e dalla valorizzazione di competenze di persone non scolarizzate; con la tutela ambientale; con la creazione di nuovi sensi di appartenenza con percorsi di interazione tra vecchi e nuovi abitanti. Momenti preziosi di costruzione di nuovi gruppi di lavoro e interazione attorno a beni comuni.
Nel finale, Massimo Patrignani ha citato anche la partecipazione al progetto di Vicini di Strada, una rete informale ma un ambito in cui stanno insieme enti pubblici e varie realtà del terzo settore che ha messo in campo delle importanti progettualità. L’esperienza di rapporto con l’amministrazione è stata tutt’altro che facile, a volte anche conflittuale e non ha seguito percorsi standard ma si scontra tutti i giorni sul campo con difficoltà varie sia gestionali che politiche.
Daniele Molteni, giornalista Ecoinformazioni
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