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30a Giornata mondiale del malato, le Acli di Como accanto a chi soffre

 Venerdì 11 febbraio ricorre la trentesima edizione della Giornata Mondiale del Malato, dal titolo: “Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso”- Porsi accanto a chi soffre in un cammino di carità.”

“L’invito di Gesù a essere misericordiosi come il Padre - scrive il Papa nel suo messaggio  per questa giornata -  acquista un significato particolare per gli operatori sanitari. Penso ai medici, agli infermieri, ai tecnici di laboratorio, agli addetti all’assistenza e alla cura dei malati, come pure ai numerosi volontari che donano tempo prezioso a chi soffre".

Persone che hanno fatto del loro servizio una missione.

In questa giornata – scrive la Presidente Marina Consonno- vogliamo essere vicini a chi soffre, e chi aiuta: medici, infermieri, operatori sanitari di Rsa e cliniche per anziani, sacerdoti, religiosi e religiose impegnate accanto ai sofferenti, farmacisti, volontari .

 Tutti coloro che sono stati chiamati in prima linea ad offrire la propria competenza professionale, il proprio servizio generoso nel volontariato e anche  la propria presenza in una scelta vocazionale, oltre alla  accoglienza, disponibilità, spinta a volte anche oltre i propri limiti per  salvare vite umane, per curare, per stare accanto…

Tuttavia, " Il malato – prosegue Papa Francesco - è sempre più importante della sua malattia, e per questo ogni approccio terapeutico non può prescindere dall’ascolto del paziente, della sua storia, delle sue ansie, delle sue paure. Anche quando non è possibile guarire, sempre è possibile curare, sempre è possibile consolare, sempre è possibile far sentire una vicinanza che mostra interesse alla persona prima che alla sua patologia".

Le Acli di Como  facendo proprio il messaggio del Papa, lanciano un monito in particolare in questo periodo segnato dalla pandemia, dove sono cambiate le nostre abitudini e talvolta anche il nostro modo di relazionarci agli altri, a chi è fragile, anziano, malato, solo, invitando a rivedere anche i propri atteggiamenti,  a trattare sempre il malato come persona portatrice della propria dignità, a compiere azioni di prossimità e di vicinato, uscendo dall’indifferenza e alzando “antenne”  che recepiscano i bisogni di chi ci sta accanto . 

Marina Consonno, Presidente provinciale Acli Como Aps