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Un caro ricordo di Roberto

Il primo ricordo di Roberto risale a circa 30 anni fa, quando l’allora Presidente delle Acli Sandro Corti mi attribuì l’incarico di partecipare alla Pastorale Sociale e del Lavoro, presieduta quel tempo da Don Giuseppe Corti.

Era appena stato ordinato Diacono permanente e ci raccontava della nuova esperienza, entusiasta di servire il Signore stando nel mondo, rispondendo alla scelta vocazionale vissuta con vero spirito di discernimento, rivelandosi sempre nel suo ministero un autentico testimone del Vangelo. Inoltre era parte attiva con la moglie Laura di Azione Cattolica.

All’epoca lavorava ancora presso l’azienda alla quale era molto legato, vivendo tutte le contraddizioni di un lavoratore dipendente che volentieri riportava durante gli incontri nella Pastorale del Lavoro, come esperienza diretta, oggetto di discussione e individuazione di tematiche da proporre nei convegni presentati.

Ricordo molto bene l’anno 1996, impegnati insieme per la preparazione della visita del Papa Giovanni Paolo II a Como. In particolare per la celebrazione della S. Messa del lavoro in Duomo, il 5 maggio, cui eravamo referenti del servizio d’ordine. Una grande emozione.

Schietto, determinato, sincero, con quel vocione reboante che evocava genuinità, si è sempre distinto per la sua semplicità, disponibilità, e forte carica umanitaria. Quando nel 2007 l’allora Vescovo Mons. Coletti lo chiamò a servizio di Direttore della Caritas Diocesana, come Acli non ci stupimmo, anzi, ne andammo orgogliosi e fieri.

Molteplici le attività che hanno accomunato le Acli di Como, le Cooperative aderenti, e la Caritas a favore degli ultimi, dei poveri, degli emarginati, degli immigrati, dei senza fissa dimora… Elencarle tutte non è possibile. In particolare  ricordiamo l’accoglienza dei profughi e il lavoro ai tavoli della Prefettura,   la gestione dell’emergenza alla Stazione San Giovanni nel 2016 e la mobilitazione di volontari per la distribuzione dei pasti ,  la partecipazione nell’organizzazione del Mese della Pace, l’avvio insieme dei diversi fondi diocesani per le problematiche legate al lavoro, che ora hanno la loro continuità nel Fondo di Solidarietà Famiglia Lavoro,  il servizio “Emergenza freddo” che vede attivo anche un gruppo di volontari Acli al dormitorio…

Credeva fermamente nella missione che gli era stata affidata e lo ha testimoniato attraverso il suo modo di essere e di agire, che lascerà il segno in tutta la città e nella Diocesi, in coloro che lo hanno conosciuto, incontrato, come esportatore di fiducia, di speranza, di coraggio.

Quel giorno, il 2 di marzo, mercoledì delle ceneri, lo avevo sentito per comunicargli l’appoggio delle ACLI all’operazione “Dona Ora” per la raccolta fondi per l’Ucraina che Caritas aveva appena messo in atto. E per comunicargli la mia disponibilità ad accogliere una famiglia. Poi avrebbe pregato il Santo Rosario in Duomo con Sua Eccellenza il Vescovo Oscar, per la pace in Ucraina, prima di sentirsi male e di scomparire ai nostri occhi.

Gli amici delle Acli di Como e in particolare i Presidenti che mi hanno preceduta, Franco Fragolino, Vittorio Pozzi, Luisa Seveso e Emanuele Cantaluppi, sono grati di averlo conosciuto e di avere condiviso con lui un cammino, testimoniando umanità e la promozione della giustizia sociale e della solidarietà nelle svariate attività messe in atto.

Ora è doveroso rendere grazie al Signore per il bene che ha saputo operare in tanti anni di feconda e instancabile opera apostolica, doveroso è elevare preghiere comuni perché la misericordiosa bontà divina lo accolga tra i suoi servi buoni e fedeli nella patria del Paradiso, accanto a Don Roberto Malgesini, al nostro caro Emanuele Cantaluppi e a tutti quanti gli hanno voluto bene.

Como, 18.03.2022

Marina Consonno, Presidente Acli Como